Il glossario ecologista per conoscere le parole giuste
di Laura Sestini
“Il tasso di perdita di foreste nel mondo è allarmante. Per la FAO tra il 1990e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foresta, un’area equivalente a quella dell’UE. Nel 2022 la deforestazione ha raggiunto 4,1 milioni di ettari, l’equivalente di 11 campi di calcio al minuto, e ha prodotto 2,7 gigatonnellate di CO₂, pari alle emissioni di combustibili fossili dell’India secondo i dati del rapporto di Global Forest Watch, l’osservatorio nato per iniziativa del World Resources Institute (WRI).”
Quale destino avrà il pianeta Terra a causa dei numeri che Carlotta Indiano cita nel suo scritto entro il volume Le parole giuste – Glossario Ecologista?

Pubblicato nel 2024 da Fandango Libri e curato dall’associazione A Sud, la pubblicazione contiene brevi saggi di oltre 50 tra autori, associazioni di attivisti e organizzazioni, i quali, ognuno/a con specifiche competenze, abbracciano sia l’ampia settorialità dell’ecologia e della sostenibilità ambientale e delle crisi sociali che camminano parallele, che un vasto ed esaustivo vocabolario dedicato.
Ancor prima dell’introduzione viene citata un’appropriata frase di Rosa Luxemburg, ovvero che “Chiamare le cose con il proprio nome è il primo atto rivoluzionario” e ne condividiamo appieno il significato profondo che essa contiene. Le parole, infatti non sono mai neutrali e indirizzano l’informazione, spesso, verso una percezione errata proprio dei significati.
Le pagine che seguono – viene sottolineato nell’introduzione – nascono da un’urgenza, quella di contribuire alla conoscenza e alla consapevolezza sulla crisi ecologica senza precedenti che stiamo vivendo [….]. Una crisi che è il risultato diretto di un sistema economico e socciale che privilegia il profitto di poch3 sulla vita di molt3, aggravata dal racconto altalenante, incompleto, a volte fazioso che se ne fa, sbilanciato anch’esso sugli interessi particolari anciché sul benessere collettivo.
Il volume “parla” direttamente agli operatori dell’informazione che per primi hanno verso l’opinione pubblica una responsabilità etica e deontologica, ma anche policy makers (i decisori politici) ed attivisti per l’ambiente. Infine, ma non meno importante, tutt’altro, ci si rivolge direttamente alla società civile.
Il volume, infatti, oltre a contenere i concetti e le specifiche fondamentali sulla crisi ecologica, tutto ciò che la genera, le conseguenze dirette sulla vita degli esseri umani, l’ambiente vegetale e animale sulla Terra, nonché narrare sulla qualità degli elementi primari e tutti i meccanismi chimici che li coinvolgono, usa un registro linguistico che può abbracciare il grande pubblico, facile e scorrevole con lo scopo di raggiungere l’interesse di di tutti/e, anche per chi ancora non abbia ben chiaro in che situazione disastrosa siamo tutti/e immersi.
Diviso per sezioni, il libro ha una sequenza di argomenti che descrivono l’emergenza climatica da ogni punto di vista, con moltissimi termini che, a nostro avviso, neanche la maggioranza dei giornalisti conosce o utilizza adeguatamente. Numerosi anche gli acronimi dalla lingua inglese, ma tutti ben sviluppati e resi comprensibili tra le righe dei saggi.
Ecomafie, biocarburanti, greenwashing, diritto alla riparazione, open science, educazione depositaria, Convenzione di Aarhus, sono solo alcuni degli argomenti spiegati dettagliatamente dagli esperti, scienziati, giornalisti, analisti, scrittori, geologi, economisti e molti altri, che hanno contribuito con i loro, tutti, interessantissimi saggi pubblicati.
Tra i temi trattati, anche l’eco-trans-femminismo, “per riconoscere e contrastare le dimensioni della società su corpi e territori“. Ciò può apparire come qualcosa di astruso all’ecologia? Beh, una volta letto quanto viene proposto, la vostra/nostra visione del mondo diventerà molto più ampia, ed equa. Provare per credere. Il volume è molto colorato, e per certi versi può ricordare un fumetto. Questa sua dimensione cromatica alleggerisce l’idea che un saggio, o più saggi come in questo caso, sia qualcosa di “pesante” da fruire, un tomo per soli addetti ai lavori obbligati a leggerlo. Tutt’altro, i saggi sono brillanti e scorrevolissimi, talvolta curiosi, e sicuramente piacevoli da leggere, e su cui riflettere.
Al termine della lettura, siamo tornati a rileggere le note introduttive, quindi a ben apprezzare la pubblicazione, che risulta completa e molto interessante su tutti gli argomenti scelti, e per dare ragione non solo dell’urgenza, sottolineata fin dall’inizio dai curatori, di trovare una pronta e adeguata soluzione agli effetti della crisi ecologica e al cambiamento climatico in atto, bensì su come e quanto una puntuale informazione, attraverso un linguaggio corretto e comprensibile ai più, possa istruire e provvedere ad essere più consapevoli dell’ambiente che ci circonda con l’obiettivo, anche individuale, di contribuire alla sua salvaguardia.
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Sabato, 25 gennaio 2025 – Anno V – n° 4/2025
In copertina: immagine grafica di Rilson S. Avelar/Pixabay