venerdì, Aprile 19, 2024

Notizie in breve

Lützerath: lo sciopero per la miniera non si ferma

redazione di TheBlackCoffee

A Lützerath lo sciopero climatico è arrivato alla 230esima settimana.

Lützerath è una frazione del comune di Erkelenz, nella regione tedesca di Nordrhein-Westfalen, minacciata di essere demolita per l’espansione di una miniera di carbone.

Dal 2016 gli abitanti e migliaia di attivisti ambientalisti resistono e difendono Lützerath, destinata ad essere rasa al suolo a causa di una decisione governativa di ottobre 2022 di rilasciare la licenza per l’ampliamento della sottostante e vicina immensa miniera di carbone alla RWE Power AG – compagnia elettrica tedesca.

Recentemente a Lützerath sono iniziati gli sfratti, ma lo spirito combattivo persiste nonostante alcuni attivisti – un centinaio ancora in loco – siano stati fermati dalla polizia; altri vivono nelle case costruite sugli alberi e quotidianamente vengono svolte piccole o grandi manifestazioni di protesta.

Il quotidiano Die Zeit contesta le decisioni delle forze dell’ordine per l’arresto di alcuni attivisti e titola: “Es ist unfair, die jungen Menschen als kriminell darzustellen”– Non è giusto ritrarre i giovani come criminali”.

Precedentemente era stato demolito il vicino villaggio di Immerath con destinazione del reinsediamento più a ovest per il nuovo Neu Immerath.  Lützerath invece non sarà ricostruita altrove come distretto indipendente.

Politicamente, il precedente politico che ha creato la Germania con il consenso all’allargamento della miniera di carbone – utile alla crisi energetica in corso – lascia molti punti su cui riflettere, uno su tutti che gli attivisti per l’ambiente sono entrati in collisione con il partito del Verdi tedeschi che hanno sottoscritto la decisione governativa.

Greta Thunberg con alcuni giovani scioperanti a Lützerath
Foto dal profilo social di Greta Thunberg
L’enorme escavatore per l’ampliamento della miniera
Fermo immagine da video
Case sugli alberi degli attivisti per l’ambiente
Fermo immagine da video

Sabato, 14 gennaio 2023 – n° 2/2023
  

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