Firenze chiede le dimissioni del console onorario di Israele Marco Carrai dal ruolo di Presidente dell’Ospedale pediatrico Meyer
Redazione TheBlackCoffee
Il 4 aprile 2025, mentre il Presidente ungherese Viktor Orban accoglie Beniamini Netanyahu, sul quale pende un mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale dal novembre 2024 con l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza, Firenze ha deciso di non voltarsi dall’altra parte e ha lanciato un grido di dissenso, forte e corale: il Console onorario di Israele, Marco Carrai, non può assolutamente mantenere il ruolo di Presidente dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
È un atto di barbarie:
Oggetto: In ottemperanza al parere della Corte di giustizia internazionale del 19 luglio 2024 e all’impegno della Regione Toscana a favore dei diritti umani è inappropriato che il Console di Israele, rappresentante di un governo accusato di genocidio, pulizia etnica, crimini di guerra e contro l’umanità presieda la Fondazione Meyer.
1– Premessa
Gentile Presidente Giani,
come sa, la risposta del governo israeliano ai tragici fatti del 7 ottobre 2023 è stata talmente terribile, feroce e sproporzionata che la Corte di Giustizia Internazionale ha aperto un procedimento per il crimine di genocidio [1] contro Israele mentre la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di cattura per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’ex ministro della difesa Yoav Gallant per crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Tale è stata la ferocia degli attacchi alla popolazione e a tutte le strutture civili, inclusi ospedali e mezzi di soccorso, che non solo la relatrice speciale dell’ONU Francesca Albanese e associazioni quali Medici senza Frontiere, Human Rights Watch e Amnesty international ma persino il Papa e autorevoli storici dell’olocausto israeliani come il Prof. Raz Segal ed il Prof. Amos Goldberg hanno parlato apertamente di genocidio, testimoniando in questo senso l’immensità del massacro: “un genocidio da manuale”.
ll presidente israeliano Herzog ha detto che non ci sono civili innocenti a Gaza e che tutti sono responsabili; il ministro della difesa Yoav Gallant ha definito i gazawi “animali umani”; il generale Giora Eiland ha auspicato l’insorgere di gravi epidemie fra la popolazione civile come elemento positivo per la vittoria. Epidemie fatali soprattutto per neonati e bambini. Il ministro Smootrich ha dichiarato che è moralmente giustificato bloccare gli aiuti umanitari per Gaza anche se questo può causare la morte di 2 milioni di persone.
Le violenze e l’impunità dei soldati israeliani sono diventate una costante realtà come più volte denunciato dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni.
“Children shot in the head!” I medici stranieri che hanno operato a Gaza hanno riportato testimonianze drammatiche. Il chirurgo ebreo americano Mark Perlmutter nel suo articolo al New York Times “What We saw in Gaza” descrive come i cecchini israeliani abbiano sparato intenzionalmente alla testa e al petto ai bambini palestinesi che giocavano in strada.
Il rapporto della Commissione d’inchiesta dell’ONU del 10 ottobre 2024 ha denunciato come Israele abbia perpetrato una politica concertata per distruggere il sistema sanitario di Gaza prendendo di mira il diritto stesso alla salute della popolazione civile.
In violazione delle più basilari norme della convenzione di Ginevra sono stati colpiti gli ospedali e moltissimi medici o membri del personale sanitario sono stati arrestati e torturati. Oltre 1000 sanitari sono stati uccisi. Violenze ed esecuzioni sommarie sono state all’ordine del giorno e accanto agli ospedali sono state trovate fosse comuni colme di cadaveri.
Ai pazienti sono state negate le cure fondamentali. Adulti e bambini sono stati lasciati morire di fame, di sete, di freddo, di malattie altrimenti curabili. Proprio i bambini hanno pagato il prezzo più alto. Il Governo Netanyahu ha ucciso oltre 15.000 bambini lasciandone a migliaia feriti, mutilati o orfani dei genitori.
L’associazione Israeliana B’Tselem ha denunciato nel rapporto “Welcome to the Hell” come le prigioni israeliane si siano trasformate in una rete di centri di Tortura e almeno due stimati medici palestinesi sono morti sotto tortura: il dr. Adnan al Bursh, ortopedico dell’ospedale di Al-Shifa e il dr. Hyad Rantisi, ginecologo dell’ospedale Kamal Adwan. Oltre 60 i morti in carcere.
In seguito al continuo e costante bombardamento degli ospedali palestines, il 31 dicembre 2024 la relatrice speciale dell’ONU Francesca Albanese ha lanciato un appello a interrompere ogni collaborazione sanitaria con Israele.
Il 13 marzo 2025 un rapporto dell’ONU ha denunciato come Israele abbia causato intenzionalmente un aumento senza precedenti della mortalità femminile a Gaza e gravi danni fisici e mentali alle donne palestinesi (impedendo l’assistenza alla gravidanza, al parto e all’allattamento) tali da causare effetti irreversibili a lungo termine sulle capacità riproduttive dei Palestinesi come gruppo.
Come sa, nel 2018 il governo di Israele ha approvato la Legge Base che definisce il paese “patria nazionale” esclusiva del popolo ebraico suscitando forti critiche per la sua natura etnocratica ed ha negato apertamente il diritto dei Palestinesi all’autodeterminazione e ad avere un proprio Stato indipendente.
Adesso si parla apertamente di allontanare i palestinesi dalla loro terra per farne una “Riviera” turistica concludendo un piano di pulizia etnica iniziato nel 1948 con la Nakba e l’espulsione di oltre 700mila palestinesi dalle loro terre.
Il progetto del governo Netanyahu dunque non è la difesa dei propri confini (mai chiaramente definiti) e della propria sicurezza per ristabilire un quadro di pace e convivenza ma è, per loro stessa ammissione, la creazione della Grande Israele (Eretz Yisrael) mediante un programma di pulizia etnica che noi cittadini toscani non possiamo in alcun modo condividere.
2- La storia e l’impegno della Regione Toscana
Gentile Presidente,
sul sito della Regione Toscana si legge che Il 30 novembre del 1786 la Toscana abolì per prima al mondo la pena di morte e che la Festa della Toscana vuole ricordare proprio quell’evento straordinario e affermare l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell’identità della Toscana. Il governo Netanyahu invece persegue obiettivi molto diversi se non apertamente in conflitto con i suddetti principi.
La Regione Toscana è sempre stata vicina alle sofferenze del popolo palestinese. Nel 1998 il presidente della Regione Vannino Chiti conferì il premio Pegaso d’oro al presidente palestinese Yasser Arafat.
Molti comuni toscani, fra cui quello di Firenze, hanno approvato risoluzioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina testimoniando vicinanza e solidarietà.
Lo stesso Consiglio regionale della Toscana, nella primavera del 2017, ha approvato un importante atto nel quale si condannavano le scelte contrarie al diritto internazionale del governo Netanyahu e si ribadiva la storica richiesta del riconoscimento dello stato di Palestina.
Non a caso in questi anni si sono svolte a Gaza e in Cisgiordania numerose missioni finanziate proprio dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Meyer, il Centro di Salute Globale, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi e altre aziende sanitarie toscane come l’Azienda Usl Toscana Centro, la Usl Nord Ovest e quella Pisana. Molte altre missioni, iniziative e collaborazioni sono nate per iniziativa di Università, Organizzazioni non governative (come il Cospe o PCRF), o associazioni toscane laiche o religiose di missionari e pellegrini.
Nell’ambito di una di queste iniziative il sindaco di Tulkarem è recentemente venuto in visita in Toscana. Ad oggi le strade e le infrastrutture civili di Tulkarem sono state devastate dai bulldozer israeliani senza alcuna giustificazione.
Non a caso molti medici e infermieri, così come anche molti cooperanti o semplici volontari toscani, hanno prestato servizio in quelle cliniche oggi distrutte o in quei villaggi rasi al suolo. Ad oggi tuttavia le attrezzature e quanto era stato costruito con il nostro impegno e i nostri finanziamenti è stato spazzato via. Il personale formato è stato disperso o ucciso. E’ anche una parte di noi che è morta a Gaza. E non parliamo solo di attrezzature.
3- Il console di Israele presidente della Fondazione Meyer
Gentile Presidente,
ad oggi il console di Israele, Marco Carrai, rappresentante del governo che ha distrutto ciò che la Regione Toscana aveva finanziato in questi anni, siede a capo della Fondazione Meyer, nominato dal dir. generale Paolo Morello Marchese, su sua indicazione nell’ottobre 2023.
Il console di Israele è il rappresentante di un governo accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità e questo è in aperto conflitto con il codice etico della Fondazione stessa che infatti prevede:
1) che la fondazione non tollera nella maniera più assoluta violazioni dei diritti umani poiché opera nel rispetto dei principi enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite e in particolare modo della convenzione internazionale ONU sui diritti dell’infanzia.
2) che “è fatto espresso divieto di intrattenere rapporti di qualsiasi genere con organizzazioni ed elementi coinvolti in attività antisociali e criminali”.
Per lo stesso motivo inoltre è difficile comprendere la ragione per cui Lei abbia recentemente destituito il console russo dall’incarico di consigliere ma non il console di Israele dall’incarico di presidente della stessa Fondazione. Qual è il significato di questo “doppio standard?”
La Fondazione Meyer non deve essere oggetto di strumentalizzazioni e propaganda, come accaduto nel gennaio 2024 quando il Console di Israele annunciò di aver favorito l’accoglienza di alcuni bambini palestinesi feriti (proprio da parte del governo che egli rappresentava) mentre altre decine di migliaia di bambini restavano a Gaza, ai quali quello stesso governo negava e nega tutt’ora non solo cure e assistenza ma anche cibo e acqua, condannandoli così ad una lenta morte. Il console di Israele non ha mai preso chiaramente le distanze da questa carneficina mentre ha sostenuto e giustificato l’operato del governo israeliano; “Non c’è da scegliere. Uomini da una parte, animali dall’altra.”
L’ingombrante presenza del console di Israele in un ruolo così delicato ha un effetto negativo e intimidatorio sulla libertà d’espressione del personale ospedaliero e dei consiglieri della Fondazione oltre che sulla promozione stessa di iniziative a favore del popolo palestinese. Alcune non sono state adeguatamente promosse, altre non sono state autorizzate.
Nell’agosto 2024 un’azienda ospedaliera toscana ha addirittura ritenuto di doversi “scusare” con il console di Israele per dei volantini che denunciavano il mandato di cattura nei confronti del premier Netanyahu e che ricordavano i medici uccisi. Non è paradossale scusarsi con il rappresentante di uno Stato che bombarda gli ospedali e uccide medici, donne e bambini per dei volantini che riportavano notizie vere? E’ il sintomo dell’intimidazione a cui siamo soggetti.
4 – Conclusioni
Gentile Presidente,
come sa, principio fondamentale dell’ordinamento internazionale è il divieto di acquisizione di territorio con la forza, dal quale discende l’obbligo per gli Stati terzi, come l’Italia, di non riconoscere mai – direttamente o indirettamente – le conseguenze di tali acquisizioni illegali, e di non interloquire a nessun livello con nessun soggetto (azienda o istituzione) che ne tragga vantaggio. Questo concetto è stato confermato dal parere del 19 luglio 2024 in cui si afferma che l’occupazione dei territori palestinesi è illegale.
L’ordinanza cautelare del 26 gennaio 2024 della Corte di Giustizia Internazionale in relazione alla violazione della convenzione per genocidio impone agli stati terzi di adoperarsi per mezzo di tutti i suoi organi, e dunque anche mediante le sue articolazioni come le Regioni e i Comuni, per l’immediata cessazione dei crimini commessi dal governo di Israele.
Anche la Regione Toscana è chiamata ad esplicitare la condanna dei crimini compiuti dal governo di Israele, ad interrompere i rapporti con chi ne tragga vantaggio e a sostenere e difendere le istituzioni e le associazioni promotrici del diritto internazionale dei diritti umani. Non certo ad inibirle.
Non è possibile soprassedere alle gravissime violazioni perpetrate dal governo che il Console di Israele rappresenta e che per tutte queste ragioni non può essere presidente della Fondazione Meyer.
Proprio a questo riguardo una petizione on line ha raccolto oltre 12.000 firme.
Questa nomina inopportuna e divisiva non solo lede l’immagine della Fondazione (non più super partes) ma anche della nostra Regione da sempre dedita alla generosa promozione di una cultura di Pace, dialogo, mutualismo e cooperazione.
Il Meyer è di tutti. E’ un patrimonio comune e un’eccellenza toscana. Se il presidente della Fondazione Meyer condivide i suddetti valori, ben espressi anche dal codice etico della Fondazione stessa, si dimetta dalla carica di console (onorario) di Israele. Diversamente, Presidente Giani, le chiediamo di dare al più presto alla Fondazione Meyer un nuovo rappresentante che sia di alto profilo morale e professionale e che possa rappresentarci tutti in maniera chiara e trasparente.
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Sabato, 12 aprile 2025 – Anno V – n°15/2025
In copertina: foto di pxhere.com – pubblico dominio