lunedì, Novembre 10, 2025

Italia, Politica

Vicofaro – Botta e risposta tra i volontari e il Vescovo Tardelli

Sono tutte al sicuro le persone sgomberate dalla parrocchia?

Redazione TheBlackCoffee

Subito dopo lo sgombero delle persone migranti dalla parrocchia di Vicofaro, i volontari che nell’ultima decina di anni hanno dato sostegno agli ospiti e alla messa in pratica dell’accoglienza cristiana messa in atto da Don Massimo Biancalani, avevano scritto al Vescovo Tardelli.

La risposta non ha però soddisfatto le decine di uomini e donne che avevano (e fanno tuttora) impiegato il loro tempo per dare una effige umana alle centinaia di invisibili passati dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore, poco lontano dal centro storico di Pistoia, che hanno sentito la necessità di ribadire le loro posizioni.

Egregio Vescovo Tardelli,

abbiamo letto la risposta inviata dalla Sua cancelleria alle numerose persone ed associazioni che le avevano scritto riguardo a quanto successo a Vicofaro. 

Pensiamo che Lei condivida quanto scritto nella mail non firmata, ma ci permetta alcune considerazioni che, per chiarezza, elencheremo per punti:

da molti anni conosciamo e cerchiamo di aiutare il lavoro portato avanti da don Massimo Biancalani. Molte volte ci siamo recati nei locali della parrocchia e conosciamo bene le difficoltà che quotidianamente don Massimo e i ragazzi ospiti dovevano affrontare.  Sappiamo bene anche quante volte da Vicofaro siano giunte richieste di aiuto alla pubblica amministrazione ed al mondo ecclesiastico. Appelli, come anche quello a Lei inviato, di pochi mesi fa, rimasti come Lei sa bene, senza risposta. 

Come poteva e sapeva fare, Don Massimo ha risposto all’invito di Papa Francesco di aprire le Chiese ai poveri ed ai migranti. E non é stata solo accoglienza, ma anche un percorso di integrazione che ha permesso a tanti ragazzi di trovare un’occupazione e di tornare la sera in un posto dove si sentivano accolti.

aver avuto più “Vicofaro” sul territorio, avrebbe permesso di non arrivare a numeri consistenti di ragazzi ospitati con i problemi che ne conseguivano.

ci permetta una domanda: se la situazione di sicurezza e igieniche presentavano carenze gravi, si doveva aspettare l’ordinanza del Sindaco per trovare una sistemazione ai ragazzi? Non si sarebbe potuto trovare prima quelle soluzioni che in così breve tempo, sono state messe in campo? Non possiamo credere che Lei non abbia mai constatato le difficoltà presenti e così evidenti a chiunque, se si fosse recato a Vicofaro.

perché chiudere Vicofaro? Imbullettarla? Poteva rimanere un presidio? Magari per i più fragili?

perché togliere la rappresentanza legale a Don Massimo? A quale scopo?

perché non si sono mai ricordate le centinaia di persone salvate da Vicofaro? Mai una parola è stata spesa per ringraziare  il sacrificio fatto da tanti volontari che hanno speso tempo e risorse per i ragazzi!

non ritiene che l’irruzione della polizia in tenuta antisommossa, sia stata dettata da un mero calcolo di convenienza elettorale, di cui anche Lei – non sappiamo quanto consapevolmente – si è reso responsabile?  I sei ragazzi rimasti in canonica dopo il trasferimento della grande maggioranza dei presenti e  che presentavano notevoli fragilità, anziché essere prelevati con la forza nei locali della canonica, avevano necessità di un aiuto invece che di un’azione di polizia. 

il modo con cui Lei ha trattato Don Massimo, noi lo viviamo come una punizione ingiustificata che colpisce una persona che in dieci anni ha messo tutto se stesso per stare dalla parte dei più deboli.

non riusciamo ad accettare la Sua affermazione “Farci vivere i poveri, dicendo che visto che son poveri, è meglio di niente, questo si, è tradire il Vangelo”.  Noi crediamo che lasciare persone in difficoltà senza un tetto, senza cibo, senza alcuna tutela legale, sanitaria, senza un aiuto per imparare la lingua italiana (tutti servizi che a Vicofaro erano garantiti da Don Massimo e dai volontari) e – non ultimo – senza sentirsi rifiutati ma accettati ed amati, sia rispondere oltre che al Vangelo anche ad un minimo di umanità. 

nessuno può negare che l’attuale situazione di accoglienza dei ragazzi sia decisamente migliore rispetto a quella che per lunghi anni hanno vissuto a Vicofaro e di questo non possiamo che compiacercene, ma Lei è sicuro che la nuova accoglienza sia stata rivolta a tutti i ragazzi anche a quelli che leggi come le attuali hanno riportato in una situazione di invisibilità? E’ stato tenuto in conto delle possibilità di integrazione nel mondo del lavoro e della possibilità di mezzi per raggiungere il luogo dove diversi di loro sono occupati?

E quanti dei 140 mancano all’appello finiti per strada o rinchiusi nei CPR?

che ne sarà di quei ragazzi che, finiti in carcere per piccoli reati commessi per cercare mezzi di sopravvivenza e che, finita di scontare la pena, non sapranno più a chi rivolgersi per tentare di ricostruire una nuova vita? Resteranno fuori dalla porta del carcere per essere di nuovo riassorbiti nel mondo della criminalità?

non crede che aver escluso Don Massimo da qualsiasi ruolo nel rapporto con i ragazzi, rinunciando alla sua conoscenza delle persone ospitate ed al carisma che gli deriva da anni di sacrificio ed impegno sia la dimostrazione di voler affossare e rinnegare quanto è stato fatto in questi anni a Vicofaro?

sappiamo anche che il progetto di ristrutturazione è presso il Comune. Che tempi ci sono per le autorizzazioni e per l’inizio dei lavori? E non le sembra strano che Don Massimo, i parrocchiani  e altri cittadini che sono vicini all’esperienza di Vicofaro, non possono vedere tale progetto e sapere quando inizierà?

Per quel che ci riguarda, continueremo a seguire e ad aiutare e sorveglieremo la gestione dei migranti e la loro sorte.

Speriamo vivamente che, come da Lei più volte affermato, l’esperienza di accoglienza di Vicofaro possa continuare e che non si perda questa testimonianza di umanità di cui abbiamo sempre più bisogno. 

Vicofaro, 27 Luglio 2025                                I VOLONTARI DI VICOFARO

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Sabato, 2 agosto 2025 – Anno V – n°31/2025

In copertina: oggetti appartenuti agli ospiti di Vicofaro sgomberati in attesa di essere portati in discarica – Foto dei volontari di Vicofaro

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