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Tunisia: solo l’11,22% degli elettori ha votato al primo turno

redazione di TheBlackCoffee

Il 17 dicembre il popolo tunisino ha votato il primo turno delle elezioni legislative indette dal Presidente Kaïs Saïed, tappa programmata per l’inusuale percorso politico intrapreso il 25 luglio 2021 con il congelamento del Parlamento, a cui sono seguiti arresti e denunce per numerosi politici ritenuti corrotti, causa ed effetto della preoccupante situazione socio-economica in cui si ritrovava la Tunisia ancor prima della pandemia. L’evento sanitario definitivamente aveva portato al disastro la nazione maghrebina, la cui maggiore entrata economica è fornita dai flussi turistici.

Ad agosto era stata approvata la nuova Costituzione attraverso un referendum popolare a cui avevano risposto circa 2,6 milioni di tunisini, accordando, nonostante le mille polemiche e opposizioni politiche, ancora una volta il sostegno al presidente e giurista Saïed, nel suo ruolo dall’ottobre 2019. Era seguita una nuova legge elettorale maggioritaria che beneficerebbe i singoli candidati, piuttosto che i partiti maggiori, per precisa volontà di Saïed.

La scarsa affluenza alle urne, ha avviato contrasti politici e dell’unione dei sindacalisti, pretese di dimissioni di Saïed, addirittura una verifica neuropsichiatrica nei confronti del presidente, richiesta da un appartenente al partito islamista Ennahadh, l’avvocato Bechr Chebbi.

Il prossimo turno delle elezioni si terrà all’inizio di febbraio. Nel frattempo tutti gli oppositori politici promettono manifestazioni contro il governo di Saïed, in attesa che il FMI – Fondo Monetario internazionale – accordi definitivamente il prestito di 1,9 miliardi alle casse ormai vuote della Tunisia.

Sabato, 24 dicembre 2022 – n° 52/2022

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