mercoledì, Dicembre 04, 2024

Teatro & Spettacolo

Risate di gioia

Storie di gente di teatro

di Laura Sestini

E’ la notte di Capodanno, in lontananza riecheggiano i gioiosi effetti sonori dei fuochi di artificio, si mettono buoni propositi per l’anno in arrivo, si rinnovano le speranze, nuovi obiettivi.

Una coppia di attori di varietà, un settore teatrale-artistico considerato meno importante, forse meno pedagogico, vaga senza meta e si ritrova dentro un teatro abbandonato, polveroso ma rimasto intatto nelle sue architetture, nelle sue attrezzature tecniche. Quale destino lo avrà colpito, per aver chiuso i battenti?

Ma ecco, una volta svaniti i primi timori dell’oscurità, nei due artisti, abbigliati elegantemente come si addice per l’arrivo di un nuovo e promettente anno, si innesca un viaggio immaginario sugli innumerevoli attori, soubrette, attrici, tecnici, abiti di scena, suggeritori, portaceste, che quel vecchio palcoscenico avrà ospitato nel corso del tempo, chi avrà calcato quelle scene, chi sarà impresso nei vecchi manifesti, chi, ancora, a fine carriera dovrà sopportare i fischi del pubblico, chi dal pubblico è stato dimenticato da tempo.

Risate di gioia gioca sulla memoria, sulla storia del teatro e sull’amore per l’arte teatrale: una drammaturgia scritta, diretta ed interpretata brillantemente da Elena Bucci e Marco Sgrosso, sul palco del piccolo teatro Nardini di Rosignano Marittimo (poche decine di poltrone), in provincia di Livorno, con una ampia visione spazio-temporale della magia catartica del teatro, dai classici greci, passando per Shakespeare, la Commedia dell’arte, fino alla contemporaneità.

Una performance rappresentata tutta di un fiato, dinamica e vivace nei dialoghi e nelle scene, importante nei robusti monologhi, inserita in una scenografia retrò, un’atmosfera accogliente, incorniciata sullo sfondo, a celare le quinte, da un bel sipario aperto di colore rosso acceso.

Una rappresentazione intepretata principalmente con inflessione romanesca, nel ruolo attoriale che incorpora i personaggi fisici sul palco, ma molto variopinta di slang e dialetti, secondo gli intramontabili istrioni del passato teatrale fatti riemergere dalla memoria storica, nella parallelità immaginifica.

Un omaggio all’arte teatrale, che cita molti interpreti, personaggi e aneddoti del passato, Pulcinella, Odoardo Scarpetta, Wanda Osiris, Re Lear, il primo attore che si dimentica di entrare scena perché ubriaco nel suo camerino. Una molteplicità di soggetti che hanno attraversato il mondo delle scene teatrali universali, con le loro virtù, ma anche le proprie debolezze, dubbi, emozioni e predilezioni.

E le attrici in un mondo di uomini? La loro resistenza? Le mille volte che si muore in scena? Il Pulcinella/Antonio Petito, che in scena ci è morto sul serio.

Io ho dato tutto per il teatro, ho la coscienza a posto!

Essere ricordati è questione di fortuna? Quanti attrici e attori, meno noti, una volta terminata la carriera scompaiono nelle pieghe dell’oblio?

Facciamo un applauso a Elena Bucci e Marco Sgrosso, più fragoroso di quello ricevuto in sala, e non perché non hanno trovato consenso del pubblico. Infatti l’unica pecca che ritroviamo entro al piacevole evento svoltosi nella periferia livornese – non è attribuibile alla responsabilità dei due attori – è piuttosto la scarsissima partecipazione, in senso numerico, degli spettatori; una vera e propria assenza di pubblico, nella seppur minuscola realtà del teatro Nardini. Un appello all’organizzazione è dovuto… e non ce ne vogliano. E’ frustrante vedere una platea deserta, consuma valore piuttosto che generarlo.

Ed è un vero peccato, perché l’interpretazione è filata liscia, divertente, gli attori in perfetta sintonia scenico-dialogica, la trama intrisa di nostalgia del passato nella giusta misura, ma ricca di ricordi su figure artistiche che hanno fatto la storia del teatro italiano. Il teatro, arte che fa memoria collettiva, sociale e rappresentativa della realtà italiana, che ha arricchito, nei secoli, l’identità, non in senso nazionalista, degli italiani. Un bello spettacolo, con due attori di spessore, ma pochissimi a goderselo e ad applaudire. Quasi una mancanza di rispetto nei loro confronti, Elena Bucci e Marco Sgrosso, anche fondatori della Compagnia Le Belle Bandiere.

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Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Nardini – Rosignano M.mo (LI)

Martedì, 16 gennaio 2024 alle ore 21.00

Risate di gioiaStorie di gente di teatro

da un’idea di Elena Bucci
drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
disegno luci Max Mugnai
tecnico luci Daria Grispino
macchinista Rocco Andreacchio
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti
Produzione Le belle bandiere, Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival/Campania Teatro Festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi

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Sabato, 20 fennaio 2024 – Anno IV – n°3/2024

In copertina: Elena Bucci e Marco Sgrosso – Foto: @Gianni Zampaglione

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