Pillole di coronavirus
di Laura Sestini
Il pomeriggio del 1° aprile, all’Aeroporto Militare di Pratica di Mare (Rm), in presenza del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Ambasciatore turco in Italia Murat Salim Esenli e del Generale Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, sono arrivati dalla Turchia ingenti quantitativi di materiale sanitario destinati all’Italia, utile al contrasto del Covid-19, per il quale dai bollettini diffusi dalla Protezione Civile risultano – al 3 aprile – 119.827 casi positivi e 14.681 morti.
Mascherine, liquidi antibatterici e tute protettive sono tra i materiali pervenuti in Italia, con vettore militare turco, in ambito delle iniziative tra Paesi membri della Nato e della Comunità internazionale.
Il Ministro degli Esteri Di Maio attraverso un tweet, senza nessuna menzione alla Nato, ringrazia la Turchia e i rapporti che intercorrono tra i due Paesi, ammiccando alla solidarietà e all’azione diplomatica che non si ferma.
La Turchia – ricordiamo – è il secondo esercito Nato per grandezza dopo gli Stati Uniti e Stato cuscinetto tra Medio Oriente e UE, nella quale punta a entrare da numerosi anni e da cui attinge consistenti finanziamenti in cambio di un’azione di contenimento dei flussi migratori dai conflitti mediorientali, come esternalizzazione dei confini europei.
Un Paese che a passi alterni fa giri di valzer con gli Stati Uniti e l’opposto Putin, accarezzando costantemente la vecchia signora Europa.
Dell’aspetto meno formale e pubblicizzato del Paese governato da Recep Tayyip Erdoğan ci occuperemo a breve con un ampio approfondimento. Stay tuned!
In copertina: Tweet del 1° Aprile 2020.
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