sabato, Aprile 20, 2024

Lifestyle, Salute, Società

Infelici per scelta

In ogni momento possiamo scegliere tra lamento e felicità ‘nonostante’

di Giorgio Scroffernecher

Il giovane e brillante psicologo quarantenne Luca Mazzucchelli la dice chiara come il sole: «Il dolore è inevitabile, l’infelicità è una scelta» e poi spiega che «Possiamo essere ‘felici solo se’ oppure ‘felici nonostante’». Con questa chiave essenziale possiamo esplorare il nostro quotidiano e venire a patti con le mancanze, le difficoltà, i dolori, senza rinunciare alla nostra stessa vita.
Per anni ho frequentato atleti disabili, in questo tema sono dei veri maestri di vita. Pensate a Bebe Vio!

Eppure il lamento è un suono strisciante che compone la colonna sonora della vita di molti con il risultato di renderli ogni giorno più infelici e lamentanti. Racconto due episodi personali. Per mestiere anni fa ho organizzato l’inaugurazione di un nuovo centro ortopedico ospedaliero dotato di ogni modernità tecnologica e spazi di grande godibilità. Mentre percorrevo i corridoi dopo il taglio del nastro insieme alle autorità pubbliche in visita e il personale medico tra sorrisi e complimenti, mi arriva la frase di un signore attempato che insieme ad altri cittadini comuni stata visitando la struttura: «E’ tutto uno sfascio!». Incuriosito ho avvicinato la persona e gli ho domandato cosa intendesse. Lui, stupito del mio stupore, dopo una esitazione a sguardo vuoto ha ripreso il fiato e ha ripetuto con accresciuto vigore la sua frase come in un cortocircuito negativo. Altro episodio. Nel periodo in cui Salvini e la sua Bestia riempivano i social con fake news contro gli immigrati, vedo un ri-post pubblicato da persona che ritenevo relativamente equilibrata. Si narrava di una fantomatica vecchietta rapinata della sua pensione davanti alla posta da un altrettanto fantomatico clandestino dalla pelle scura. Preso dallo sconforto ho commentato il post invitando la persona a fare una semplice verifica sulla autenticità della notizia. Qui la sorpresa: la sua risposta è stata «Sarà pure falsa la notizia, ma io sono incazzato con chi ruba la pensione alle vecchiette!».

Quanto siamo padroni della nostra felicità, o infelicità?
Michael Merzenich, neuroscienziato statunitense di origine libanesi, pioniere nel campo delle neuroscienze e la scoperta della neuroplasticità cerebrale, ha dimostrato la relazione tra i nostri pensieri e i cambiamenti strutturali nel cervello: «Le tue esperienze, comportamenti, pensieri, abitudini, schemi di pensiero e modi di reagire al mondo sono inseparabili dal modo in cui il tuo cervello si collega. Le abitudini negative cambiano il tuo cervello in peggio. Le pratiche positive cambiano il tuo cervello in meglio».

Alex Korb PhD, neuroscienziato americano, scrittore e coach, esperto di depressione, ha pubblicato numerosi testi sulle tendenze del cervello a rovinare o arricchire la vita delle persone. Korb sostiene che «Nella depressione non c’è niente di fondamentalmente sbagliato nel cervello. È semplicemente che la particolare sintonizzazione dei circuiti neurali crea la tendenza verso un modello di depressione. Ha a che fare con il modo in cui il cervello affronta lo stress, la pianificazione, le abitudini, il processo decisionale e una dozzina di altre cose. E una volta che uno schema inizia a formarsi, provoca dozzine di piccoli cambiamenti in tutto il cervello che creano una spirale discendente».

Insomma, con la guerra vicino a casa, con un mondo in difficoltà di sopravvivenza, con una umanità che sembra determinata solo a nuocere possiamo essere felici? Sì, se adottiamo la seconda opzione di Mazzucchelli: felici nonostante. Come? Qualche suggerimento arriva da un altro medico – Alessandro Guarnieri – dal percorso professionale e personale interessanti: prima, figura richiesta in molti centri ospedalieri in tutto il mondo, poi, in seguito ad una grave malattia della moglie che sembrava senza speranze, ha scoperto la medicina naturale e l’omeopatia diventandone un esperto di grande e sensibile talento: «Non è possibile essere sempre ‘felici e fortunati’. È fondamentale elaborare i sentimenti in modo naturale quando arrivano. Dovremmo, tuttavia, adottare misure concrete per contrastare il pensiero negativo. La ricerca ha ripetutamente dimostrato che le affermazioni, la meditazione e la consapevolezza sono forse gli strumenti più potenti per combattere la negatività. Dopo aver appreso le basi della meditazione, che implica un focus sulla respirazione, crea un programma di meditazione quotidiano che funzioni per te. In effetti, solo 15-20 minuti di meditazione quotidiana possono fare un’enorme differenza nella tua vita e aumentare la capacità del tuo cervello. E sarai più attrezzato per resistere alla tentazione di lamentarti».

Sabato, 26 marzo 2022 – n° 13/2022

In copertina: Foto di Michal Fošenbauer/Pixabay

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