martedì, Ottobre 15, 2024

Italia, Politica

Una Costituzione più sana e naturale

Dopo settantacinque anni, nuovi termini, anzi nuove visioni entrano nella Carta Costituzionale

di Giorgio Scroffernecher

L’otto febbraio scorso la Camera dei Deputati ha modificato la Costituzione Italiana con 468 voti a favore, uno contrario e sei astensioni. Questo in seconda lettura e dopo la precedente approvazione al Senato, dunque la modifica ha effetto immediato e irrevocabile. La modifica è importantissima perché riguarda il futuro del pianeta e dell’umanità. Un allineamento a quanto già in essere in sede europea che riguarda due articoli della nostra Costituzione.
L’introduzione all’Articolo 9 del nuovo concetto di attenzione “la tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”; e la modifica dell’Articolo 41 nel quale si aggiunge: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

Circa l’Articolo 9 è importante rilevare che precedentemente si trattava solo di tutele del paesaggio e del patrimonio storico. Finalmente il termine “ambiente” fa il suo esordio insieme a due ‘nuovi’ termini che fino a poco tempo fa venivano considerati vezzi ambientalisti o poco più. Ora la parola “biodiversità” usata con forza e senno anche dal Presidente Mattarella e ripetutamente da Papa Francesco, diventa parte del lessico costituzionale così come “ecosistemi”, definizioni sensibilmente associate “all’interesse delle future generazioni”. Dunque si certifica costituzionalmente che la scomparsa di una specie animale, di una essenza arborea, di una semente antica, di un insetto, è un danno alla vita dei nostri figli.

Mentre per l’aggiornato Articolo 41, da oggi è incostituzionale svolgere una attività economica che privilegi il solo profitto a scapito della salute e dell’ambiente.

Sappiamo bene che le parole non sono fatti e che le applicazioni di principi altissimi spesso precipitano molto in basso quando di mezzo ci stanno burocrazia, amministrazioni locali superficiali, cause di forza maggiore… tuttavia la Costituzione della Repubblica Italiana è La Legge di tutte le leggi. La chiarezza delle parole scritte agli Articoli 9 e 41 è lapalissiana e sanciscono dei principi fondamentali.

Tutte le associazioni ambientaliste – che in questi anni non hanno fatto mancare pressioni e anche contributi ideali – esprimono soddisfazione, certamente senza ingenuità, ben sapendo che saranno loro a denunciare le tante prossime violazioni costituzionali. Tuttavia, risulta altrettanto evidente che nelle sedi giudiziarie nessuno può ignorare la Costituzione.
Rilevante l’importanza dell’aggiornamento anche nella cornice di Covid-19: se è vero come è vero che tutti i virus più temibili sono di provenienza zoonotica, ovvero sono causati da come costringiamo gli animali selvatici con deforestazioni e inquinamento e ancor peggio da come alleviamo quelli che diventano nostro cibo, trasformando il mondo animale in una bomba sempre pronta ad esplodere, un passo nella direzione giusta è già molto.

Forse si poteva ottenere di più con modifiche costituzionali ancora più esplicite? Certamente sì. Infatti gli ambientalisti volevano citati più esplicitamente gli animali come soggetti parte della nuova visione. Come sicuramente si potrebbe ottenere di più dai poderosi fondi europei a nostra disposizione e inscritti nel nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Come? Al solito: esprimendosi democraticamente ma con forza attraverso associazioni, movimenti, attivismo, azioni sui partiti che ci rappresentano e legiferano. Invece chi abbiamo visto nelle piazze in questi ultimi anni? No Vax, No Mask, No Green Pass. Energie individuali e collettive spese a elaborare ideologie narcisistico/complottiste, a organizzare manifestazioni di piazza contro una fantastica “Dittatura Sanitaria” e resistere alle azioni di contrasto a quella che con ogni evidenza era ed è una condizione pandemica mondiale. Una vera ‘distrazione di massa’. Immaginiamo che quelle stesse energie fossero state orientate per sostenere un cambiamento vero e profondo del nostro mondo, del nostro quotidiano, del nostro essere in relazione con la natura; energie vitali finalizzate al nostro voler porre fine alle ingiustizie, ineguaglianze sociali, guerre… Tutti insieme a urlare: “Un altro mondo è possibile! E noi siamo qui a pretenderlo”.

Sabato, 12 febbraio 2022 – n° 7/2022

In copertina: Foto courtesy ©Achille Frisoli

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