mercoledì, Maggio 01, 2024

Notizie dal mondo

Un ”incidente” che ha spaventato il mondo

Un errore la distruzione di una fattoria polacca?

di Ettore Vittorini

Il timore che sarebbe bastato un incidente per scatenare una guerra al di là dei confini dell’Ucraina ha sempre rappresentato un argomento concreto dei pacifisti non “amici di Putin”. E nella notte tra martedì e mercoledì, dopo che un missile aveva colpito un impianto per la lavorazione delle granaglie e ucciso due persone nel villaggio polacco di Przewodów – a sei chilometri dal confine con l’Ucraina – quei timori si sono avverati e il mondo ha temuto un’ escalation del conflitto.

Difatti la Polonia fa parte della NATO e quindi un attacco proveniente da un Paese terzo avrebbe fatto scattare subito l’articolo 5 dell’Alleanza che dice:” Un attacco armato contro un Paese aderente viene considerato un attacco contro tutti gli alleati”.

Insomma si è verificata una situazione sfuggita di mano che avrebbe potuto innescare una spirale militare pericolosa. Sembra però che la temuta escalation non si sia verificata grazie anche al sangue freddo tenuto dal presidente USA Joe Biden, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e il governo di Varsavia.

Le cause dell’incidente possono avere diverse facce: la prima – più grave – che un missile russo sia stato lanciato deliberatamente in territorio polacco per creare un casus belli e allargare il conflitto. Ma è la più improbabile perché proprio in questi giorni americani e russi si stanno parlando attraverso canali ufficiosi e si entrerebbe nella fantapolitica se si supponesse che l’attacco sia stato voluto da elementi militari più intransigenti di Putin. La seconda è che uno dei 90 missili lanciati quel giorno contro l’Ucraina – i vecchi e imprecisi S-300 – sia uscito dalla sua traiettoria. Infine che un ordigno ucraino della contraerea abbia abbattuto quello avversario e che i rottami siano caduti sulla fattoria polacca uccidendo i due lavoratori.

Su quest’ultima tesi sono concordi polacchi e NATO i quali affermano:” Non c’è nulla che indichi un attacco intenzionale contro la Polonia”. La conferma ci sarà quando saranno raccolti tutti i frammenti dell’arma.

Ad avere un atteggiamento meno distensivo è stato il presidente ucraino Zelenskyj il quale subito dopo l’esplosione nel territorio polacco aveva invitato la NATO a reagire e a dichiarare la no fly zone. Richieste subito respinte.

Se, come sembra, questo incidente non avrà conseguenze, resta il fatto che la guerra continua e che Putin – continuando a far piovere missili sull’Ucraina – non intende per ora arrivare a una pace.

Come racconta la Storia, incidenti involontari o costruiti possono sempre mettere in pericolo la pace mondiale. Dagli autocrati c’è sempre da aspettarsi “sorprese”. Un altro pericolo proviene dall’Oriente dove il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un si “diverte” a lanciare missili verso il Sud della penisola e il Giappone.

Tra i più noti ”incidenti” del passato, il più clamoroso fu l’attacco alla stazione radio tedesca di Gleiwitz del 31 agosto del 1939 organizzato dalla Germania di Hitler per avere il pretesto di invadere la Polonia. L’operazione fu affidata al capo della Gestapo Reinhard Heydrich il quale fece travestire da soldati polacchi un gruppo di SS e dette l’ordine di attaccare la stazione che si trovava al confine. I tecnici tedeschi che vi lavoravano vennero tutti uccisi dagli attaccanti, loro concittadini. Il giorno dopo, primo settembre, la Polonia fu invasa dalla Wehrmacht ed ebbe inizio la Seconda guerra mondiale.

La Prima era finita da 21 anni ed anche quella fu provocata dall’ “incidente” di Sarajevo, capitale della Bosnia – dove lo studente Gavrilo Princip assassinò Francesco Ferdinando d’Austria e la moglie Sofia. Dietro l’attentatore si nascondeva la “mano nera”, l’organizzazione nazionalista serba guidata dal ministro degli Interni di quella Nazione. L’attentato fu la miccia che fece esplodere la grave tensione che da tempo dominava sui Balcani.

Un terzo storico “incidente”- tra Francia e Prussia – fu creato volutamente nel 1870 dal cancelliere prussiano conte Otto von Bismarck attraverso la manipolazione di un telegramma che prese il nome del “dispaccio di Ems”.

La vicenda è la seguente. Tra Francia e Prussia – il più forte Stato della appena nata confederazione tedesca – non correva buon sangue a causa della successione del trono spagnolo sul quale l’imperatore prusso-tedesco Guglielmo Primo di Hohenzollern voleva mettere un suo nipote. L’imperatore francese Napoleone Terzo si oppose minacciando dure sanzioni.

Si arrivò a un accordo attraverso l’ambasciatore francese a Berlino Vincent Benedetti, il quale incontrò Guglielmo Primo a Ems, una importante stazione termale. L’imperatore gli annunciò che avrebbe rinunciato ad affidare il trono di Spagna al nipote e quando l’ambasciatore gli chiese delle garanzie, si allontanò dicendo che non era il caso perché bastava la sua parola. Da Ems l’imperatore fece mandare un telegramma al governo di Berlino nel quale spiegava la sua decisione.

Il cancelliere Bismark che da tempo voleva ridimenzionare la grandeur francese cui l’imperatore golpista Napoleone Terzo teneva tanto, cambiò il tono del telegramma aggiungendo termini antifrancesi che Guglielmo non aveva mai usato. Il nuovo contenuto di quel dispaccio fu dato ai giornali e venne diffuso in tutto il mondo proprio il 14 luglio, giornata di festa per i francesi in memoria della Rivoluzione del 1789.

La grandeur era stata offesa e Napoleone dichiarò subito guerra alla Prussia che si concluse a settembre con la sconfitta della Francia e l’esilio dell’imperatore.

Quelli elencati sono tre incidenti storici che insanguinarono l’Europa e cambiarono la struttura geopolitica del continente. Tra di loro ci fu una concatenazione di eventi che dopo Sedan portarono alle altre due guerre. Infatti dopo la sconfitta, la Francia perse l’Alsazia e la Lorena e mantenne rapporti difficili con la Germania che – seppur dopo quasi mezzo secolo – portarono allo scoppio della Prima guerra mondiale.

In seguito la Germania provocò la Seconda dopo essere stata umiliata a Versailles. La morale è che le guerre sono quasi sempre provocate da dittatori e imperatori.

Sabato, 19 novembre 2022 – n° 47/2022

In copertina: sistema antiaereo russo S-300 – Foto: Kremlin.ru

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