giovedì, Novembre 14, 2024

Economia, Italia

Piccole città, grandi mostre

Abano Terme punta alla fotografia internazionale

di Laura Sestini

Abano Terme, in provincia di Padova, è un Comune famoso per la sua antica tradizione termale, principale centro delle Terme Euganee, e tra i più importanti d’Europa. Il settore economico primario del Comune è il turismo, che “condivide” con la vicinissima ricca città di Padova, polo culturale italiano di elevato valore storico e artistico.

Il turismo contemporaneo, con la facilità dei collegamenti ed i prezzi sempre più competitivi, ha grande possibilità di scelta nei cinque continenti. Come poter attrarre, quindi, numeri maggiori di turisti, diversificando le offerte, che non si basino solo sulla tradizione termale, la natura o la gastronomia locale?

Una buona visione rivolta al futuro – da parte dell’amministrazione comunale – fu l’acquisto, nel 1979, di Villa Zasio, una nobile dimora risalente al periodo 1566 -1576, per ricavarne una biblioteca e la pinacoteca comunale.

Oggi, la grande villa cinquecentesca è stata trasformata nel Museo Civico di Abano Terme ed ha un nome differente, grazie alla collezione di Roberto Bassi-Rathgeb – uno studioso d’arte bergamasco a cui il Comune ha intitolato l’edificio – che qui trova la sua sede.

Durante la primavera, conclusasi a fine giugno, presso Villa Bassi Rathgeb è stata accolta un’interessante e ironica mostra di fotografia in bianco e nero di Elliott Erwitt, fotografo ancora vivente, nato da genitori russi ma naturalizzato statunitense, che si annovera tra i grandi fotografi del 1900, membro dell’agenzia Magnum Photos insieme a Robert Capa, di cui è stato anche presidente.

Incontrare un’esposizione importante, in un Comune di piccola grandezza, è qualcosa di insolito, che attrae, incuriosisce e pone anche delle domande.

La Assessora alla Cultura del Comune di Abano Terme – Michela Allocca – risponde al nostro invito di evidenziare tali scelte.

Abano Terme è un comune di circa 20mila abitanti, contiguo alla città di Padova, a cui non mancano eventi culturali e monumenti storici. Con quale obiettivo l’amministrazione ha deciso di ospitare mostre di rilievo come quella di Elliott Erwitt? Una tradizione culturale consolidata o una nuova sfida?

Michela Allocca: – All’origine della scelta c’è la volontà dell’Amministrazione di valorizzare il Museo di Villa Bassi – inaugurato nel dicembre 2018 – un Museo che vuole essere partecipativo con un ruolo sociale forte tale da giustificarne ed esaltarne l’esistenza. Infatti, oltre alla promozione del suo valore architettonico e del vasto patrimonio pittorico e scultoreo, di arredi e reperti, puntiamo a farle assumere il ruolo di vero centro di cultura ed eventi culturali per divenire meta attrattiva del Territorio per Residenti e Turisti.

Queste mostre rientrano quindi nella sfida strategica di produrre e consolidare una tradizione culturale vivace e originale.

La mostra antologica su Elliott Erwitt dà continuità al percorso avviato con la prima mostra dedicata ad Eve Arnold e consolidato con l’allestimento di scatti di Robert Capa; quest’ultima ha avuto un successo decisamente lusinghiero con oltre 13.000 visitatori.

Un progetto culturale incentrato sulla fotografia dei grandi maestri è certamente originale e coraggioso, per una piccola città come Abano Terme; i numeri raggiunti ci confermano che la scelta fatta ha avuto un impatto importante nella costruzione dell’identità culturale del Museo Villa Bassi Rathgeb.

Eve Arnold, Robert Capa e poi Elliott Erwitt, tre fotografi di fama mondiale. Una scelta precisa e focalizzata la fotografia? Tra le tante arti, proprio la fotografia in bianco e nero…

M.A.: – Da tempo i portatori d’interesse locali chiedevano un evento culturale di rilevante richiamo. Non era cosa semplice, come avrebbe potuto sembrare di primo acchito, dovendo rispondere ad un target di fruitore molto differenziato ed avendo territorialmente vicina la città di Padova, con lunga tradizione di mostre d’arte, soprattutto pittoriche, d’importanza internazionale. L’analisi è pervenuta allora alla scelta della Fotografia, forma d’arte autonoma, con grande potenza innovativa, dai diversi stili, in cui vengono esaltati l’Espressività, il Talento, la Fantasia.

Distinguersi vuol dire osare: la nostra prima mostra non poteva e non doveva limitarsi ad una esposizione fotografica qualsiasi, doveva “emergere”: da qui la scelta del bianco e nero, di una artista al femminile, forte, decisa, una donna per le donne, Eve Arnold. Il motore di Eve Arnold è la curiosità per la vita, quello di Abano la Curiosità del rinnovarsi per entrare in risonanza in modo creativo con i suoi frequentatori.

La seconda mostra ha portato in scena Robert Capa, mito indiscusso della fotografia del XX secolo: grazie all’allestimento proposto dal curatore Marco Minuz e dalla sua agenzia Suazes abbiamo raggiunto un pubblico molto vasto. Con la mostra appena chiusa e con le prossime seguiremo la direzione precisa di approfondire il lavoro dei maestri indiscussi della scena fotografica internazionale con approfondimenti inediti capaci di offrire al pubblico un’offerta di altissimo livello. Ancora una volta l’obiettivo è di connotare – nella percezione cittadina – come luogo di dialoghi e conversazioni multidisciplinari.

Come si attrae un pubblico più attento alla cultura, oltre a quello indirizzato all’ambiente termale?

M.A.: – Il “nuovo” Turista-curista non si accontenta più dell’offerta del termalismo tradizionale, ma sceglie anche in base a valutazioni di “contesto”: ambiente naturale, enogastronomia, tradizione, cultura e manifestazioni. In particolar modo per gli stranieri l’Italia è luogo d’Arte e di storia per eccellenza e si attendono di trovarne conferma anche ad Abano Terme. Nelle vecchie “strategie di destinazione” i valori immateriali venivano usati come semplice valore aggiuntivo all’offerta tradizionale; ora siamo ben consapevoli che essi sono invece centrali nella percezione del turista, che sempre di più il cuore attrattivo di Abano Terme – il benessere – deve ora raccontarsi come cultura. E i suoi luoghi di cultura vanno opportunamente raccontati, valorizzati, vissuti attraverso precisi progetti, esposizioni in grado di “parlare profondamente” ad un pubblico internazionale.

La percezione dall’esterno di un’Abano Terme come meta turistica raffinata e di livello ricade positivamente sull’intero Sistema Turismo dell’area termale euganea. Infatti, l’apertura del Museo di Villa Bassi è uno dei tanti attrattori culturali per cui Abano può presentarsi come città di Terme, Natura e Arte; il benessere tradizionalmente declinato verso la salute fisica va ampliato a un significato olistico di benessere civico, culturale, spirituale, che aumenti la percezione di Abano come Porta che invita alla scoperta dello spirito del luogo.

Il Museo assume così la funzione di corner specializzato su temi culturali ed ambientali dove vengono proposti spunti per immettersi nel viaggio della storia della città e del Territorio circostante.

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«Raramente metto in scena immagini, le aspetto. . . lascio che si prendano il loro tempo. A volte pensi che succederà qualcosa, quindi aspetti. Potrebbe avere successo; potrebbe non esserlo. Questa è una cosa meravigliosa delle immagini: le cose possono succedere» – dichiarava Elliott Erwitt mettendo in evidenza la sua innata capacità di intuire cosa accadrà dopo.

Sabato, 15 luglio 2023 – n°28/2023

In copertina: Iowa State Fair, Des Moines USA, 1955 – ERE1954XXXW00844/04 NYC92255

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