Marginalità e salvifici legami fraterni
di Laura Sestini
Presentato nel novembre scorso al Torino Film Festival, “Nero” è il film di esordio come regista di Giovanni Esposito, noto attore napoletano.
Ambientato in Campania, tra Mondragone e Castel Volturno, un’area conosciuta per la camorra, lo sfruttamento dei braccianti agricoli stranieri dal caporalato e il degrado della qualità della vita sotto più aspetti, la narrazione ricalca la realtà delle esistenze umane che per nascita o per casualità si trovano in quei luoghi e cercano di sopravvivere alle sfortune personali, sfruttando tutte le capacità di resilienza di cui dispongono.
Nero è il soprannome di un personaggio locale, uomo di mezza età, interpretato e con capacità drammaturgiche di calarsi verosimilmente nel personaggio da Giovanni Esposito, a cui si affianca Susy Del Giudice, credibillissima nella sua interpretazione di Imma, sorella di Nero, affetta da una importante disabilità cognitiva che, paradossalmente, si esprime attraverso una vena molto creativa, un ruolo attoriale impegnativo, non facile.

Il film è girato sulla scia neorealista, con tempi di narrazione gradevoli e convincenti di una storia come tante potrebbero esserci in quel Sud Italia che crede ai miracoli dei numerosi santi patroni e delle tante effigi della Madonna custodite in piccoli e grandi angoli votivi che si ritrovano soprattutto in Campania; chissà, forse là ce n’è più bisogno che altrove, o ci si affida di più alle grazie di quelle figure considerate pure e capaci di azioni benefiche a cui gli umani possono solo auspicare, sperare di accedere per buona condotta.
La trama ha tutti gli ingredienti di una storia “napoletana”, che qui non sveleremo, ma anche una deviazione che sorprende e porta poi avanti tutto il discorso fino al suo apice finale, con una scena piena di delicatezza e amore, bella da vedere e commovente nel suo significato, svelando un segreto mantenuto per tutto il film.
Nero è un film potente, che va ad esplorare più istanze dell’esistenza umana, il lavoro, o meglio la mancanza di impiego al Sud, per cui si può ripiegare ad attività “alternative”, le relazioni sentimentali, amicali, la fiducia e sicuramente quelle fraterne, dimostrate dal forte legame tra Imma e Nero.
Nonostante le pieghe di un ambiente marginale, privo di mezzi per migliorarne la qualità, anche se non mancante del tutto di speranza nel futuro, e dove la violenza si attua sotto molti aspetti, il film sorprende per le vibrazioni di un sentimento di amore che non ha aspettative, se non vivere la vita quotidiana cercando un po’ di armonia. Questa sarà la scelta di Nero, nonostante tutto.
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NERO
regia di Giovanni Esposito
sceneggiatura di Giovanni Esposito, Francesco Prisco, Valentina Farinaccio
con Susy Del Giudice, Anbeta Toromani, Giovanni Calcagno, Peppe Lanzetta e l’amichevole partecipazione di Roberto De Francesco, Cristina Donadio e Alessandro Haber
Completano il cast Marius Bizau, Riccardo Ciccarelli, Emmanuel Dabone, Gennaro Di Biase, Vittorio Ciorcalo
Produzione: Pepito Produzioni, Run Film, Bartleby Film Rai Cinema
Distribuzione: Bartlebyfilm
Italia 2024 – 105 minuti
Nei cinema dal 15 maggio 2025
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Sabato, 17 maggio 2025 – Anno V – n°20/2025
In copertina: un’immagine del film. In primo piano Giovanni Esposito