giovedì, Maggio 02, 2024

Le riflessioni della giraffa

L’ultimo giorno della Legge o epoca di Mappo

La necessità di sviluppare la propria umanità

di Elisa Ciulli

Nichiren Daishonin, fondatore del Buddismo di Nam myoho renge kyo, riferendosi ai Sutra ovvero agli insegnamenti orali lasciati dal primo Buddha storico Shakyamuni e successivamente trascritti dai suoi discepoli, parla di Ultimo giorno della legge detto anche epoca di Mappo.

Più specificatamente si parla di 5 periodi di 500 anni seguiti alla morte del Buddha Shakyamuni.

Con le parole di Nichiren tratte da Lettera da Sado, inviata ai suoi discepoli mentre era in esilio sull’isola di Sado: “durante i mille anni del Primo giorno della legge lo Hinayana era pienamente dotato dell’insegnamento, della pratica e della prova. Nei successivi mille anni del Medio giorno l’insegnamento e la pratica rimanevano ancora ma non vi era più alcuna prova. Adesso, nell’Ultimo giorno della legge, l’insegnamento rimane ma non vi sono più né la pratica né la prova”.

Questo significa che l’insegnamento del Buddha, nei primi 1000 anni dopo la sua morte, rispondeva in tutto e per tutto alle esigenze delle persone che lo seguivano e praticavano. Nel Medio giorno della legge, ovvero nel secondo periodo di 1000 anni a partire dalla morte del Buddha, le persone seguivano e praticavano l’insegnamento del Buddha senza alcun beneficio nella loro vita personale. A partire dal quinto periodo di 500 anni dopo la morte del Buddha, ovvero circa 2000 anni dopo la morte di Shakyamuni, ha inizio quello che viene chiamato Ultimo giorno della legge o epoca di Mappo, periodo in cui l’insegnamento del Buddha si è perso.

Più precisamente esistono varie scuole di buddismo i cui maestri sono in combutta con il potere secolare e non hanno nessun interesse per il bene del popolo, anzi la loro volontà è quella di soggiogare le persone per avere più potere.

Di fatto in questo periodo, che secondo Nichiren durerà per 10.000 anni e più, il Buddismo non risponde più alle esigenze di acquisizione di pace e serenità da parte di chi lo pratica.

Raffigurazione di Nichiren Daishonin – https://www.sgi-ch.org

Fu per questo che Nichiren, ordinato prete all’età di 16 anni, passò i successivi 16 anni a studiare tutti i Sutra e i commentari per trovare una via d’uscita.

La trovò invocando per la prima volta nella storia dell’umanità, il 28 aprile del 1253, Nam myoho renge kyo. Mioho renge kyo è il titolo del Sutra del Loto. Questo sutra è considerato universalmente l’insegnamento principale del Buddha Shakyamuni, come se tutta la sua vita fosse stata una preparazione per l’esposizione del Sutra del Loto.

Nam, di Nam myoho renge kyo, è una particella che ha vari significati tra cui dedicare la propria vita o attingere. Mioho renge kyo è anche traducibile con insegnamento della mistica legge di causa ed effetto. Quindi il significato di Nam myoho renge kyo è: dedicare la propria vita alla Mistica legge di causa ed effetto o anche attingere dalla Mistica legge di causa ed effetto.

Nichiren Daishonin arrivò a questa conclusione ovvero individuò in Nam myoho renge kyo l’insegnamento adatto alle persone dell’Ultimo giorno della legge o epoca di Mappo.

La caratteristica principale di Mappo è che è un’epoca caratterizzata da conflitti a tutti i livelli e di conseguenza dalla mancanza di umanità.

Anche l’ambiente risponde a questo clima di conflittualità con disastri naturali di ogni tipo.

La salvezza non è che tutti pratichino Nam myoho renge kyo. «Ciò che conta – scrive Daisaku Ikeda, il presidente della Soka Gakkai Internazionale – l’organizzazione che dal 1945 ha diffuso Nam myoho renge kyo in 192 paesi al mondo – è che lo spirito della grande filosofia di pace che il Sutra del Loto espone, quando spiega che tutte le persone sono Budda, sia pienamente applicato alla società nel suo complesso. […] Significa far sì che il fondamento e la forza propulsiva della società siano i concetti di dignità umana e sacralità della vita».

Per concludere, credo che noi persone di questo momento storico abbiamo la missione di far sì che i concetti di dignità umana e sacralità della vita diventino basilari nonostante l’imperversare dei conflitti caratteristici dell’epoca che stiamo vivendo.

Riferimenti bibliografici tratti dal sito dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai

Sabato, 29 luglio 2023 – n°30/2023

In copertina: foto di Zhugher/Pixabay

Condividi su: