giovedì, Aprile 18, 2024

Economia, Italia

La transizione ecologica nel mondo delle imprese e del sociale

Affrontare le nuove complessità

di Annalisa Puccioni

Alla nona edizione del Festival della Comunicazione tenutosi a Camogli, si è parlato del mondo delle imprese e delle complessità sociali con lo sguardo rivolto alla transizione ecologica, alla sostenibilità, allo sviluppo, all’ambiente e alla crisi energetica.

La guerra in Ucraina e la crisi energetica stanno avendo duri contraccolpi, in particolare nel mondo delle imprese che hanno dimostrato una grandissima resilienza, mentre per le famiglie le difficoltà devono ancora arrivare. Una conseguenza annunciata, poiché nel novembre del 2019 Ursula Von der Leyen tra i molti messaggi lanciò quello della transizione economica digitale e di resilienza, a cui il nostro Paese non ha dato la giusta valutazione.

A tracciare un profilo della situazione attuale, Francesco Profumo presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Luca Dal Fabbro presidente di Iren, Luigi Ferraris amministratore delegato di Gruppo FS Italiane, Ferruccio De Bortoli editorialista del Corriere della Sera e scrittore – che funge da moderatore – e Gabriele Galateri di Genola presidente dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Francesco Profumo ha parlato di tre transizioni – includendo anche la resilienza sociale – che sono considerate come separate tra loro, ma non è cosi.

«Oggi è probabile che stiamo vivendo la quarta rivoluzione- ha affermato Profumo – la prima era quella del vapore, la seconda dell’energia, la terza dell’automazione e la quarta dove accanto all’attività celebrale c’è una intelligenza artificiale. Le prime due sono durate dieci anni e anche questa è molto probabile che sarà altrettanto veloce e sarà necessario quindi accompagnare le persone a renderle consapevoli del valore dei modelli di resilienza, in una società in rapido cambiamento. Non ci sono certezze, ma l’insieme dei tre elementi; la rapidità, l’incertezza e la resilienza, determineranno il nostro modo di vivere e il Sistema Educativo, che costituirà un sistema complesso».

Energia a costi contenuti e transizione energetica – l’Italia è la prima in Europa nell’economia circolare – sono la ricetta per affrontare questa nuova sfida economica determinata dal cambiamento accelerato.

Per Luca Dal Fabbro: «Questa è una “crisi annunciata” cosi come la dipendenza dal gas è un fatto accertato. Questi fenomeni sono in accelerazione spinta, abituiamoci quindi a vivere cambiamenti veloci. Il nostro Paese abituato a gestire le crisi – ha aggiunto – deve pianificare a lungo, l’epoca dell’abbondanza è finita e la transizione ecologica si baserà sui metalli rari e preziosi».

Dei primi 10 produttori la Cina è al primo posto; di seguito Australia, Russia, Stati Uniti, Canada, Perù, Ghana, Messico, Sudafrica e Uzbekistan, mentre l’Europa non ha molti giacimenti di minerali ed è costretta a importarli.

Dato che l’Italia è impreparata, la soluzione è l’economia del riciclo ma, secondo Dal Fabbro: «I cicli produttivi vanno basati sul recupero degli scarti. Creiamo poli o filiere di economia circolare e pianifichiamo con investimenti e con visioni a medio e lungo termine».

”Attrezzarsi sulla discontinuità nella continuità” è il motto delle Ferrovie Italiane e Luigi Ferraris ne sottolinea la necessità per assicurare il servizio ai passeggeri e la gestione rafforzata della capacità dei trasporti. I numeri parlano da soli: 17 mila linee ferroviarie, 30 mila chilometri di strade ferrate in 30 anni. I treni hanno avuto un incremento del 50% e il chilometraggio ha visto aumentare il percorso del 20%, con la crescita degli investimenti.

Ma non è tutto rose e fiori. Il PNRR da 24/25 miliardi, un piano in 10 anni che vale 150/160 miliardi di precrisi inflazionistica avrà ripercussioni sulle opere. A dare problemi è la mancanza di manodopera come operai e carpentieri, professioni e mestieri tradizionali. Nei programmi c’è la realizzazione di nuove opere, compreso lo smantellamento, e un aumento del 20% dei passeggeri con il raddoppio del trasporto delle merci da qui al 2030, e l’incentivo della logistica.

«Necessita una integrazione dei sistemi digitali, e continuità con la variabile tempo, velocizzare – sostiene Luigi Ferraris – questo è un momento foriero di grandi cambiamenti. Torniamo a fare non solo a consumare. Rinnovabili, efficienza energetica ed energia circolare sono essenziali. Anche le cronicità energetiche possono essere fragili e serve un percorso virtuoso di produttività. Questo è un momento di riflessione condivisa, di implementazione e realizzazione. Diamo continuità al PNRR».

A sollevare il problema della necessità di personale competente è Gabriele Galatieri che sottolinea come “mancano competenza e formazione in termini di governance e prodotti” nel nostro Paese.

Per raggiungere dei risultati occorre un miglioramento nei processi e diventa quindi importante una figura di manager che individua e che implementa il sistema, e più professionalità, persone capaci che sappiano integrare e produrre. Nella ricerca è diventata necessaria la qualità della robotica: esempio la mano robotica che sostituisce l’80% della mano umana. Altro esempio gli esoscheletri-robot che monitorano la solidità e la stabilità del ponte di Genova.

«Il momento è delicato – ha detto Gabriele Galateri – l’innovazione è fondamentale cosi come la sostenibilità. Innovare è una base fondamentale per competere negli anni a venire. Non dobbiamo gestirci per improvvisazione o con degli schemi”. Ha anche aggiunto: “Nel campo del Green ci sono aziende che imbrogliano spacciando i loro prodotti per tali. Bisogna darci regole comuni».

Sabato, 17 settembre 2022 – n° 38/2022

In copertina: la conferenza stampa del Festival della comunicazione di Camogli – Immagine fornita dal Festival

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