lunedì, Ottobre 14, 2024

Italia, Politica

Il caso Morisi spacca il Carroccio

Lo scandalo si ritorce contro Salvini

di Elio Sgandurra

“Chi è senza peccato suoni il primo citofono”, scrive Massimo Gramellini sul “Caffè”, la rubrica satirica che appare tutti i giorni nella prima pagina del Corriere della Sera. Si riferisce all’episodio nel quale Matteo Salvini, allora Ministro degli Interni, citofonò a una famiglia tunisina per chiedere se spacciava droga.

E dopo quell’episodio il segretario della Lega adesso è incappato nella nemesi, la giustizia vendicatrice. Quel termine, che deriva dalla mitologia greca, lo ha colpito attraverso Luca Morisi, il suo braccio destro autore della “Bestia”, la feroce campagna propagandistica che da tempo ha guidato il capo leghista nella sua ascesa elettorale.

Il Morisi è stato indagato per affari di droga, ma non di questo episodio vogliamo discutere – lo stanno già facendo i giornali e i dibattiti televisivi – poiché riguarda una debolezza umana che merita qualche indulgenza. In poche parole: sono affari suoi.

Ma diventano i nostri se prendiamo in esame tutto l’apparato moralistico che contiene la “Bestia”, con gli attacchi ai drogati, agli immigrati, alle opposizioni politiche, alle singole persone note o sconosciute che danno fastidio al “Capitano” e che lui metteva e mette alla gogna per raccattare voti e alimentare il malcontento e le frustrazioni e gli odi di tanta gente che per non pensare con la propria testa, ricorre a un capro espiatorio.

E in questo modo l’ha allontanata dalla piètas, dalla comprensione e compassione verso chi soffre, verso chi ha sbagliato e ne paga le conseguenze. Salvini ha mostrato – per la prima volta – molta comprensione verso “l’amico Morisi” attaccando lo “scandalismo dei media” e cercando di distrarre l’opinione pubblica con dure critiche a Mario Draghi sul Catasto e altre misure finanziarie.

Sono tanti invece i casi della gogna salviniana organizzata dal suo guru Morisi. Per esempio il leader leghista commentò il caso di Stefano Cucchi pestato a morte da alcuni carabinieri – anni dopo condannati – con poche ma ciniche parole: “La droga fa male sempre e comunque”. Non contento, in una campagna elettorale disse che Ilaria, la sorella di Cucchi, “fa schifo”. Lei si era battuta per ottenere giustizia per il fratello. E gli attacchi attraverso i social contro l’ex ministra Elsa Fornero, dopo i quali le arrivarono via internet tanti insulti e una manifestazione di un gruppo di facinorosi sotto la sua abitazione. Punì con le parole persino Lapo Elkan, per i suoi precedenti di droga.

Tutto questo ormai – insieme alle sparate sulle misure anti Covid – all’interno del Carroccio ha approfondito la crisi tra la parte moderata e Salvini. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha preso apertamente posizioni contrarie a quelle del segretario. E così i presidenti del Veneto, Luca Zaia, e del Friuli Massimiliano Fedriga. E tutto il Nord-Est, imprenditori e artigiani – gente che è tornata al lavoro e non vuole più interromperlo – non intende più seguire le direttive del capo. Tra la Lega di Giorgetti e quella di Morisi, la frattura appare incolmabile.

Sabato, 2 ottobre 2021 – n° 36/2021

In copertina: Matteo Salvini (dx) e Luca Morisi (sx) – Foto ©Technológia: 444.hu

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