martedì, Marzo 19, 2024

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Angela Merkel va in pensione e lascia una grande eredità

I 16 anni di governo della ‘Regina d’Europa’

di Ettore Vittorini

La cancelliera tedesca Angela Merkel non si candiderà alle elezioni politiche federali  del 26 settembre. Eppure i sondaggi prevedono che se si presentasse vincerebbe ancora una volta. Ma lei, citando il suo ‘maestro’ Helmut Kohl – il vecchio cancelliere che – proveniente, giovane laureata, dal settore comunista appena liberato – la introdusse nella politica della Germania riunita, aveva dichiarato che le indagini che escono dalle ricerche demoscopiche non hanno il valore dei risultati dei voti autentici che escono dalle urne.

Si riferiva alle elezioni del 2018 del Land dell’Assia dove il suo partito, la CDU (Unione Cristiano Democratica) aveva perso l’11% di voti in favore dei Socialdemocratici e dei Verdi. Aveva capito che era venuto il momento di ritirarsi, dopo 16 anni consecutivi di cancellierato il più lungo della Germania del dopoguerra, dopo quello di Kohl.

Alcuni la considerano la donna più potente dell’Europa paragonandola alla premier inglese degli Anni Ottanta, Margaret Thatcher. Ma è un paragone inesatto perché tra le due esistono enormi differenze: la lady di ferro era una donna dura, intransigente, spesso spietata verso coloro che si opponevano alla sua politica. Cambiò in peggio il volto della Gran Bretagna; impose la deregolamentazione del sistema finanziario e del mercato del lavoro; privatizzò le aziende statali – anche le ferrovie – ridusse l’influenza dei sindacati provocando un alto tasso di disoccupazione; fu durissima contro i movimenti cattolici dell’Ulster, combattendo l’IRA con l’esercito; pose continui ostacoli all’Unione Europea. Fu rieletta grazie alla vittoria nella guerra delle Falkland che riaccese gli animi nazionalisti degli inglesi. Ma alla fine nel 1990 venne cacciata dal suo stesso partito.

Angela Merkel ha rappresentato l’opposto della Thatcher e lascia, come una regina che va in pensione, un’eredità che sarà difficile da eguagliare. Il suo grande merito è quello di aver tenuto unite la Germania e l’Europa in anni molto difficili, dalla crisi economica mondiale del 2008 alla pandemia del Covid-19. Eletta per la prima volta nel 2005, ha governato per quattro anni con l’SPD, il Partito socialdemocratico. Successivamente, nel 2009 con i liberal-democratici (FDP); nel 2013 e nel 2017 di nuovo con l’SPD. Insomma per 16 anni la politica tedesca ed europea hanno ruotato intorno a lei.

Durante la crisi economica mondiale è stata dura con la Grecia, ma poi per aiutare tutti i Paesi in crisi, come l’Italia, ha appoggiato la politica finanziaria di Mario Draghi quando questi era presidente della BCE, la Banca europea. Nel 2015 ha accolto in Germania un milione di rifugiati – soprattutto siriani – e per conto dell’Europa ha trattato personalmente col presidente turco Erdoğan per bloccare i nuovi arrivi in Europa. L’accordo, poco rispettato dai turchi, è costato all’UE sei miliardi di Euro e in seguito altrettanti per far mantenere l’ impegno. Inoltre aveva appoggiato la modifica dell’accordo di Dublino che prima obbligava i Paesi nei quali sbarcavano gli immigrati – soprattutto Italia, Spagna e Grecia – a farsi carico della loro accoglienza.

Durante la pandemia è stato decisivo il suo intervento per il Recovery Fund, il piano finanziario di 750 miliardi di Euro in aiuto dei Paesi messi in crisi – come l’Italia – dalla diffusione del Covid -19.

Ha portato avanti la sua politica interna ed estera con grande discrezione, senza atteggiamenti aggressivi o punitivi. In patria ha subìto attacchi da parte di quell’opinione pubblica di destra che non accettava l’accoglienza dell’elevato numero di immigrati e ha arricchito le file del partito estremista “Alternativa per la Germania”.

Ma la maggioranza dei tedeschi – anche di sinistra – continua ad apprezzare la cancelliera che nel corso di 16 anni ha fatto crescere il prodotto interno lordo della Germania sino al 4,3; ha ridotto il debito pubblico al 69%; la disoccupazione al 5%.

Visto che l’Italia è la meta preferita delle sue vacanze, potremmo chiederle di fermarsi da noi e dare qualche consiglio ai nostri politici e amministratori.  

Sabato, 18 settembre 2021 – n° 34/2021

In copertina: Angela Merkel con Sergio Mattarella nella visita ufficiale in Italia del 2019 – Foto ad uso stampa del Quirinale

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