giovedì, Aprile 25, 2024

Società

La guerra è una cosa brutta

Il punto di vista di un adolescente

di Miriam Maddaloni

Sono passati oltre due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina tra Zelenskyj e Putin, ma non è mia intenzione dare opinioni o commentare questa condizione estremamente pesante dal punto di vista umano.

Vorrei invece dare voce a un bambino di 11 anni, porgli qualche domanda su questa situazione e scoprire un punto di vista diverso, così importante per le emozioni messe in gioco dai più piccoli, che spesso, se non elaborate, vengono intimamente portate dentro per lunghi periodi.

Buongiorno Massimo, iniziamo subito con una domanda difficile…

Cos’è la Guerra per te?

Massimo – E’ difficile…una cosa brutta, per volere di qualcuno si fa del male a molte persone, è l’inferno sulla terra.

Se potessi incontrare un bambino ucraino scappato dalla guerra, cosa vorresti dirgli?

M. – Stai tranquillo, qui non arriva la guerra, puoi fidarti di noi. Possiamo diventare amici e giocare tanto, così non pensi alle cose brutte, ci divertiremo tanto insieme.

Qualcuno ti ha mai raccontato di aver vissuto la guerra? Cosa ne pensi?

M. – Il mio nonno ha raccontato che quando era piccolo – aveva nove mesi – suo papà, il mio bisnonno Fiorino, partì per la conquista delle campagne quando Mussolini volle colonizzare l’Africa e poi c’è rimasto anche quando è scoppiata la Seconda guerra mondiale.

E’ ritornato quando mio nonno aveva 9 anni, nel 1947. Era stato poi in Albania e in Africa, poi è stato ferito e fatto prigioniero in Inghilterra. La famiglia del mio nonno non sapeva se era vivo o morto, non avevamo più notizie e la sua mamma non è riuscita a vederlo vivo, poverina è morta prima. Mio nonno mi ha raccontato, prima di morire, che non voleva il prete per dargli la benedizione perché pensava di vederlo tornare.

Alla fine della guerra, dopo due anni è ritornato a casa, ma nessuno ci sperava più. Il nonno mi ha raccontato che il suo papà quando è tornato ha trovato una situazione di grande povertà: loro vivevano in un piccolo paese in campagna e facevano gli agricoltori, ed era davvero difficile vivere. Il bisnonno ha raccontato all’inizio alcune cose di quello che aveva vissuto, poi non volle più parlare, dimenticò ogni cosa, anche l’Inglese. Io penso che questa storia sia molto triste, e non vorrei che si ripetesse più.

Cosa vorresti dire a Putin e a Zelenskyj?

M. – Dovete finire la guerra, perché porta molti morti, la guerra porta cose brutte. Se voi foste nei panni dei militari e della gente in guerra, sareste già morti. Non dovete pensare solo al denaro e il potere.

Massimo, prova a scrivere un pezzettino di storia sul futuro..

M. – Vivo in un mondo senza guerra, siamo tutti uguali, le persone possono vivere nei loro paesi, perché non c’è motivo di andare via.

La Terra ha poco inquinamento, è ricca di vegetazione perché la gente è più consapevole.

Comunichiamo in modo più forte con gli animali per vivere insieme in armonia senza più ucciderli.

Abbiamo inventato macchine jet, che volano con l’energia della felicità.

Dare spazio alle emozioni dei bambini è così importante per la loro crescita, e se possibile non lasciamo nulla in sospeso. Cerchiamo di aiutarli nell’elaborazione, fondamentale per il fluire armonico delle emozioni che compongono la personalità di queste meravigliose creature.

Sabato, 7 maggio 2022 – n° 19/2022

In copertina: bambini ed adolescenti davanti al computer – Foto di Miriam Maddaloni (tutti i diritti riservati)

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