mercoledì, Aprile 24, 2024

Cultura, Teatro & Spettacolo

Il sogno reale. I Borbone di Napoli. Barabamborbòn

Una storia (stra)ordinaria tra presente e passato

di Katya Libyahovska

Il Regno dei Borbone rappresenta per Napoli un periodo storico senza precedenti, che incuriosisce e affascina ancora oggi, poiché segnò la trasformazione della città in una vera e propria capitale della cultura. Per celebrare questo prezioso momento della storia nasce il Progetto di Ruggero Cappuccio – Il sogno reale. I Borbone a Napoli. Sette racconti intrecciati con i fatti storici, interpretati da attori diversi, ci dimostrano come anche una semplice lettura può diventare un vero e proprio spettacolo.

I racconti sono realizzati da sette scrittori italiani e ispirati a personaggi, aneddoti e luoghi relativi al Regno della famiglia Borbone. Così nel contesto del Campania Teatro Festival, la Reggia di Capodimonte, che a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento ospitava famiglie reali con le loro storie quotidiane e molte vicende curiose, diventa il palcoscenico dal quale si sviluppano narrazioni nuove, con una celata dose di nostalgia dell’epoca borbonica.

L’ultimo dei sette racconti, presentato nella penultima serata del Festival si intitola Barabamborbòn, scritto da Diego De Silva e interpretato da Elio De Capitani. Questo ci racconta una giornata poco ordinaria nella vita di Giuseppe Paparusso – Giuseppe Maria per gli amici, come sottolinea l’autore – studente di giurisprudenza fuori corso che da tre mesi aspetta di comprare una camicia esposta in una vetrina di Galleria Umberto I. Cosa ha di speciale questa camicia? Niente di più se non il fatto che il nostro protagonista è convinto che indossando una camicia di eccezionale qualità, proprio come quella che osserva da mesi, sarà adeguatamente considerato nella società partenopea.

È il periodo dei saldi e Paparusso finalmente ha in tasca la somma precisa per comprare la camicia desiderata. Vi chiederete forse come avrà fatto a racimolare la cifra necessaria per questo importante acquisto? Il ‘nostro’ Giuseppe Maria – nel corso della storia è diventato un amico anche degli spettatori – lavora come guida turistica negli storici siti dei Borboni. Inoltre, dato che non è uno studente qualsiasi, quest’uomo astuto, è riuscito ad integrare il suo lavoro con la vendita dei volumi di Diritto. Tomi che vende all’inizio del corso per poi ricomprarli a prezzo ribassato alla fine della sessione estiva, guadagnando così circa dieci Euro per volume. Affare semplice ed efficace.

Quando all’inizio del racconto lo incontriamo davanti la vetrina della Galleria Umberto I, Giuseppe ha in tasca esattamente cento euro. Affacciandoci al negozio, scopriamo assieme a lui che la camicia è in vendita con un ulteriore sconto. Al prezzo di settanta Euro! Con quella pazza gioia di chi ha appena “guadagnato” 30 euro, il ragazzo quasi trentenne, decide di concedersi un momento per celebrare lo straordinario colpo di fortuna, trascinando con sé il pubblico. Ed è così che indirettamente ci porta tra le vie di Napoli, alla scoperta di una città ricca di storia, cultura e fantasia, che non smette mai di meravigliare non solo chi la vede per la prima volta, ma anche coloro che, come il nostro protagonista, ci vivono da anni. Insieme al futuro giurista, tra un caffè al tavolino dello storico Bar Gambrinus, rigorosamente affacciato su Piazza del Plebiscito e un piatto di pasta patate e provola da Umberto, il pubblico sente, vede e vive il centro storico di Napoli che ad ogni passo sembra sempre più accogliente e romantico.

Assistiamo ad un dialogo tra passato e presente, un po’ nostalgico dei tempi del Regno dei Borboni, per renderci conto che lo splendore dei luoghi rimasti ad affascinarci fino ad oggi è dovuto proprio a quel leggero desiderio dei tempi che furono.

In quelle ore, tra progetti, sogni ad occhi aperti e spensieratezza, Paparusso incontra una delle ragazze a cui, all’inizio del corso, è riuscito a vendere un manuale di Diritto. La ragazza di nome Anna è convinta che sia stato proprio il volume comprato dal nostro Giuseppe a portarle fortuna; ha superato l’esame ed è venuta a ringraziarlo. Un’otttima pubblicità per il suo business di discreto successo! Per continuare con gli affari, lo studente sfrutta l’occasione per riprendersi il manuale “portafortuna”, ricomprandolo ad un prezzo molto inferiore.

Arriva così il momento di tornare al negozio per comprare la camicia. Ci troviamo di nuovo davanti alla vetrina per ammirare un’ultima volta l’oggetto che il protagonista sta per acquistare. Ed è proprio il quel momento che crolla il mondo di Giuseppe Maria, portando via anche la nostra spensieratezza di spettatori – contando i soldi rimasti, il nostro amato studente si accorge di avere un Euro in meno del necessario. Che beffa della sorte, no? Ecco come una storia apparentemente quotidiana si trasforma in una vicenda straordinariamente accattivante che provoca sorrisi e pensieri.

Ma non poteva di certo finire in questo modo quasi tragico. A portare il lieto fine del racconto sarà la stessa Anna che torna di fretta per restituire quell’Euro in più che Giuseppe le aveva scontato per il volume. E quale miglior modo di ringraziarla e concludere questa storia incantevole che ci ha fatto innamorare di Napoli, se non con un bacio appassionato?

Un racconto fortemente ‘visivo‘, ricco di colori ed emozioni, da riuscire a trasportarci per pochi istanti nel lontano Ottocento per poi riportarci subito nell’altrettanto incantevole presente pieno di sorprese.

Storia interpretata brillantemente, con tanto umorismo, leggerezza, ironia e una dose di improvvisazione.

Elio de Capitani
Foto: Ivan Nocera/Campania Teatro Festival ( tutti i diritti riservati)

La voce di Elio De Capitani diventa una guida nei pensieri del protagonista e seguendo la narrazione il pubblico sente di seguire i passi di Giuseppe Paparusso, a volte leggeri, come se volasse sulle ali della felicità, a volte titubanti o appesantiti dalla disperazione, che alla conclusione ci portano a gioire assieme a lui per aver raggiunto il suo piccolo grande traguardo. L’attore ci mostra come anche una semplice lettura può diventare un vero e proprio spettacolo di intrattenimento.

Il progetto è un ricco omaggio all’epoca borbonica, il racconto è perfettamente intrecciato con brevi storie dei luoghi principali della famiglia reale a Napoli, che permettono al pubblico di sentirsi turista e ospite, oltre che ascoltatore.

Ad ogni spettatore è stata regalata una piccola guida, a cura di Marco Perillo, che presenta la meraviglia dei siti borbonici nel tentativo di svelarci i loro segreti. È un bellissimo modo di celebrare non solo la cultura e la storia dei luoghi che fanno da cornice al racconto, ma anche la professione del protagonista di questa ultima storia.

Versione in lingua bulgara – https://cafearte.bg/кралски-мечти-бурбоните-в-неапол-една/

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Lo spettacolo è andato in scena il 12 luglio 2022 alle ore 21.00 al Giardino dei Principi di Capodimonte a Napoli, nell’ambito del Campania Teatro Festival 2022.

Il sogno reale. I Borbone di Napoli. Barabamborbòn

un progetto di Ruggero Cappuccio
a cura di Marco Perillo
testi di Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini
Con Elena Bucci, Elio De Capitani, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Francesco Montanari, Chiara Muti, Stefania Rocca
ProduzioneFondazione Campania dei Festival Campania Teatro Festival

Sabato, 30 luglio 2022 – n° 31/2022

In copertina: Elio De Capitani in un momento dello spettacolo – Foto: Ivan Nocera/Campania Teatro Festival ( tutti i diritti riservati)

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One thought on “Il sogno reale. I Borbone di Napoli. Barabamborbòn

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