sabato, Luglio 27, 2024

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Esercitazione NATO Dynamic Manta 2023 e il Memorandum d’intesa Italia-ONU

Nel Mediterraneo la guerra antisommergibile e nuove basi militari delle Nazioni Unite

redazione di TheBlackCoffee

In queste ore, al largo delle coste della Sicilia, si sta svolgendo, dal 27 febbraio fino al 10 marzo, l’annuale esercitazione antisommergibile dell’Alleanza atlantica conosciuta sotto il nome di “Dynamic Manta (DYMA23) “.  

Si tratta della più importante attività addestrativa aeronavale della NATO nel Mediterraneo, gemella della Dynamic Mongoose svolta nelle acque del Nord Atlantico, fra Groenlandia ed Islanda. Come di consueto il porto di Catania, la base navale di Augusta e le basi aeree di Sigonella e Trapani, serviranno alle prove di guerra condotte da migliaia di militari e decine di mezzi di guerra di nove  Paesi alleati.

Lo scopo di Dynamic Manta 2023 è “fornire a tutti i partecipanti un addestramento bellico complesso e stimolante per migliorare l’interoperabilità e la competenza nelle abilità di guerra antisommergibile e antisuperficie. Ogni unità partecipante avrà l’opportunità di condurre una varietà di operazioni di guerra sottomarina. I sottomarini, a turno, cacciano e vengono cacciati, coordinando strettamente i loro sforzi con i partecipanti aerei e di superficie”. 

Il Comandante Sottomarini NATO, contrammiraglio della US Navy Stephen Mack, ha dichiarato: «La difesa strategica dell’Alleanza deve incorporare una risposta pianificata e multi-minaccia. Dynamic Manta fornisce il quadro per fornire tale formazione in una vasta gamma di competenze marittime al nostro pubblico multinazionale»

Per l’esercitazione, i sottomarini della Grecia, dell’Italia, della Turchia e della Marina degli Stati Uniti si sono uniti alle navi di superficie di Canada, Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Stati Uniti, comprese le navi dello Standing NATO Maritime Group 2. Inoltre, Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti stanno fornendo mezzi aerei, tra cui velivoli da pattugliamento marittimo. 

In qualità di nazione ospitante, l’Italia fornisce supporto nel porto di Catania, con la base elicotteristica navale di Catania, la base aeronavale di Sigonella e Trapani e la base navale di Augusta, quest’ultima, tra gli 11 porti nucleari d’Italia è l’unica attrezzata in Sicilia ad accogliere il transito e la sosta dei navigli a propulsione e capacità atomica. Una circostanza confermata ufficialmente dalla Prefettura di Siracusa solo nel luglio 2018, data di pubblicazione del Piano di Emergenza Nucleare, dopo oltre un decennio di denunce e campagne d’informazione condotte da associazioni e comitati ecologisti e pacifisti nella quasi totale indifferenza delle istituzioni locali, regionali e nazionali. Quel Piano di Emergenza, tuttavia, ad oggi rimane lettera morta. Nessuna esercitazione periodica è stata mai svolta  per verificarne l’adeguatezza ,come invece imporrebbe la legge sin dal 1995 (art. 126, d.lgs. 230/1995) in attuazione delle direttive europee Euratom in materia di radiazioni ionizzanti.

 Anche quest’anno alle esercitazioni partecipano assetti navali turchi, fra cui un sommergibile. Oramai la Turchia, finanziata dall’UE per bloccare il transito dei rifugiati verso la rotta balcanica, è stata sdoganata per i suoi crimini contro il popolo curdo ed un tiranno come Erdogan viene riconosciuto come negoziatore di “pace” nella guerra in Ucraina, mentre e si stanno riproducendo le sue pratiche di “accoglienza” dei migranti  in Libia e Tunisia.

Nel porto commerciale di Augusta da alcuni giorni è sottoposta a fermo amministrativo la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere per il “reato” di aver salvato da morte sicura troppi migranti, mentre nelle coste calabresi si è consumata l’ennesima strage del mare causata dall’assenza di attività di soccorso, visto che chi governa  pensa a criminalizzare le navi umanitarie, boicottando i loro preziosi soccorsi  e chiudendo loro i porti siciliani, che al contrario vengono facilmente aperti alle navi da guerra.

Il Memorandum d’intesa Italia-ONU per la Pace e aiuti umanitari

Il 28 febbraio il Sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago ha incontrato, a Roma, il Sottosegretario Generale UN Atul Khare.

L’incontro è avvenuto dopo un recente Tavolo Tecnico MAECI -Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – Difesa e ONU, in merito alle aree concesse in uso esclusivo presso il sedime dell’Aeronautica Militare di Brindisi e San Vito dei Normanni.

Durante il Tavolo Tecnico è stata riconosciuta la necessità di consentire una più agevole gestione dei siti da parte ONU ed il MAECI proporrà un nuovo testo dell’intesa già esistente tra Italia e Nazioni Unite che potrà impiegare installazioni civili e militari del Paese per il sostegno di operazioni di mantenimento della pace e umanitarie in particolare in riferimento alla base aerea di Brindisi e la base di San Vito dei Normanni (BR).

«Il Global Field Support Strategy di Brindisi e il suo gemello di Valencia sono unici al mondo come centri servizi globali (UNGSC) – afferma Perego – da cui dipende l’intera logistica delle Operazioni di mantenimento di Pace e delle Missioni Politiche Speciali delle Nazioni Unite».

«E’ un valore aggiunto rispetto ad altre strutture ONU nel mondo – conclude Perego – in una posizione strategica, quella Brindisina, con porto, aeroporto, ferrovia e le risorse umane necessarie, un pregio che questa realtà sia in Italia, un paese che assicura sempre, a tutti i livelli, un convinto sostegno alle Nazioni Unite».

Sabato, 4 marzo 2023 – n° 8/2023

In copertina: miliari per l’esercitazione antisommergibile della NATO Dynamic Manta 2023 Foto: https://mc.nato.int/media-centre

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