lunedì, Aprile 29, 2024

Teatro & Spettacolo

Cobweb

Il metacinema coreano

di Laura Sestini

Il lavoro del regista coreano Kim Jee-woon – Cobweb, La ragnatela – si aggiudica il premio cinematografico come “Miglior Film” nella 22a edizione del Florence Korea Film Fest, svoltasi al Teatro della Compagnia di Firenze, un importante appuntamento per appassionati di settima arte della Corea del Sud e di culture “altre”.

Alla conferenza stampa per la presentazione del film, presenziano l’attore Premio Oscar (per il film Parasite) Song Kang-ho e il regista Kim Jee-woon, due personalità totalmente differenti, scherzoso e ironico il primo, con vaghi tentativi di espimersi anche in italiano, di cui lui per primo ha riso; più taciturno e rigoroso il secondo, anche nelle parole espresse, ma cappellino da baseball in testa che lo smaschera come “personaggio informale”, easylife, caratteristica forse opportuna ad un regista, in aggiunta alla capacità visionariache gli viene attribuita dalla critica. Un incontro riservato ai giornalisti interessante e divertente – che non sempre si può dare per scontato – ma che ammiccava in anticipo, data la fama dei due artisti, a piacevoli sorprese.

Una scena del film: l’attrice Im Soo-jung (sx) e Song Kang-ho (dx)

Uscito nel 2023, Cobweb è un film che tratta di cinematografia, che esplora il cinema stesso, lo indaga attraverso il metacinema, descrivendo i meccanismi interni e il funzionamento del suo linguaggio. Certo un atto d’amore di Kim Jee-woon, nei confronti di questa espressione artistica.

Ambientato negli Anni ’70, in Corea del Sud, il film incuriosisce anche per i dettagli dell’abbigliamento in voga in quel periodo storico, come in Occidente e così, pare, anche in Estremo Oriente, a meno che il regista Kim Jee-woon non abbia voluto rifarsi a canoni più americani/europei. Gli Anni ’70 per il cinema sudcoreano sono stati un periodo essenziale, di maturazione, di preparazione per il successo che esploderà poi a livello globale nei decenni a seguire.

Il film ha una vena simpaticamente ironica, che rimanda all’humor black comedy, che sottolinea e si prende gioco delle nevrosi di certi attori/attrici, vizi e virtù e tabù degli esseri umani, in un ambiente, il cinema, che senz’altro non è esente da ego e primedonne – anche al maschile – particolarmente ridondanti, e nel contesto della società sudcoreana dell’epoca. Molto curate le scene, il film risulta armonioso, con una trama credibile, e ben fatto in generale. Attraenti e strambe le personalità intrinseche dei personaggi, ben create.

Proiettato per la prima volta in Italia, Cobweb, narra la vicenda personale del regista Kim Ki-yeol (nome di fantasia) convinto che il suo ultimo film potrebbe diventare un esplosivo capolavoro se solo potesse girare la parte il finale, l’epilogo. Ma all’epoca la censura comunista sudcoreana imcombeva, ed il tempo delle nuove riprese sembra troppo esiguo per riuscire nell’intento, in quanto la versione definitiva deve essere consegnata alle autorità. A mettere i bastoni tra le ruote ci sono anche gli attori/attrici con le loro surreali richieste, nonché l’umore stesso del regista che lotta contro la sfiducia in se stesso, immaginando talvolta un clamoroso fallimento che lo vedrebbe “finito” anche come autore.

La presenza a Firenze dell’attore Premio Oscar, Song Kang-ho, e del visionario regista Kim Jee-woon, che ha all’attivo decine di film, non è stato un evento qualunque, anche se i nomi possono risultare sconosciuti alla maggioranza del pubblico italiano.

I due artisti hanno tenuto anche una masterclass che ha ripercorso la carriera dell’attore Song Kang-ho, dagli esordi ai giorni nostri, attraverso i film da lui interpretati per maestri registi sudcoreani come Bong Joon-ho, Park Chan-wook, Hong Sang-soo e molti altri, focalizzandosi sul ruolo di attore che lui ha rappresentato, dotato di una straordinaria capacità fisica ed espressiva, versatile e imprevedibile, pronto ad adattare il proprio registro attoriale a ruoli e generi sempre diversi e capace di dare al personaggio che interpreta inaspettate profondità, di cui Kim Jee-woon aveva anticipato anche in conferenza stampa.

Durante la masterclass, il Comune di Firenze ha consegnato, nella persona dell’assessora Elisabetta Meucci, due riconoscimenti: una pergamena all’attore Song Kang-ho e il Giglio fiorentino al regista Kim Jee-woon.

Tra i consigli che possiamo rivolgere agli amanti del cinema che non hanno ancora avuto modo di verificare la dinamicità e la ampia varietà del cinema sudcoreano, è di prepararsi alla prossima edizione 2025 del Florence Korea Film Fest.

Nell’attesa si può sempre esplorare questa variante cultural-geografica-cinematografica sulle piattaforme web, che ripropongono i film a prezzi assolutamente economici. Difficilmente ci si può imbattere in delusioni, o cine-panettoni.

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Cobweb

Titolo Coreano:거미집; Titolo Italiano: La Ragnatela

Regista: Kim Jee-Woon

Anno: 2023; Durata:135min; Nazione: Corea del Sud;

Interpreti: Krystal Jung, JEON Yeo-been, Song Kang-ho, Oh Jung-se, Lim Soo-jung

Sceneggiatori: Shin Yeon-shick, Kim Jee Woon

Musiche: Mowg

Direttore alla Fotografia: Kim Ji-yong

Lingua: Italiano, Coreano; Sottotitoli: Italiano, Inglese

Produzione: Anthology Studios; Distribuzione Internazionale: Barunson E&A / Plaion

https://koreafilmfest.com/fkff

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Sabato, 6 aprile 2024 – Anno IV – n°14/2024

In copertina: una scena di “Cobweb” di Kim Jee-Woon (2023)

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