venerdì, Luglio 11, 2025

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SPECIALE MENA – I cittadini gazawi scomparsi forzatamente

Il Centro Palestinese per le Persone Scomparse e Forzatamente Scomparse chiede un’indagine internazionale

Redazione TheBlackCoffee

Il Centro Palestinese per le Persone Scomparse e Forzatamente Scomparse (PCMFD) ha affermato che Israele sta praticando detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali contro i civili nella Striscia di Gaza, e fa appello per un’indagine internazionale.

In una dichiarazione rilasciata la settimana scors, il Centro ha condannato Israele per aver nascosto alle famiglie informazioni sulle persone scomparse forzatamente e per aver impedito loro di conoscere la sorte e il luogo in cui si trovano i loro cari, aggravando così la sofferenza di migliaia di famiglie a Gaza.

Il Centro ha chiesto alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di aprire un’indagine indipendente per rivelare la sorte e il luogo in cui si trovano migliaia di detenuti nella Striscia di Gaza e di chiamare Israele a rispondere dei crimini commessi contro di loro.

La dichiarazione ha sottolineato che la sparizione forzata è un crimine contro l’umanità secondo il diritto internazionale e non può essere tollerata né ignorata, chiedendo l’attivazione del mandato del Comitato ONU sulle sparizioni forzate e l’obbligo per Israele di rivelare la sorte delle persone detenute e scomparse durante l’aggressione militare a Gaza. Il PCMFD ha inoltre chiesto l’inclusione della questione dei palestinesi scomparsi nei lavori del Consiglio per i diritti umani e dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Migliaia di famiglie a Gaza continuano a vivere in un doloroso limbo, in assenza di un organismo internazionale efficace che tenga traccia del destino degli scomparsi, ha sottolineato quindi la necessità di rompere il silenzio e agire prima che sia troppo tardi.

Secondo un rapporto del Palestine Center for Prisoner Studies, l’esercito di occupazione israeliano ha effettuato esecuzioni sul campo di prigionieri di Gaza catturati durante la guerra. Circa 43 prigionieri giustiziati dall’esercito di occupazione sono stati identificati, mentre continua a nascondere i nomi di decine di prigionieri giustiziati in vari modi.

Tutte le stime e le testimonianze di famiglie e residenti di Gaza indicano che l’esercito di occupazione israeliano ha arrestato più di 11mila civili dall’inizio della guerra a Gaza, sottoponendoli a ogni forma di abuso e tortura e giustiziandone un gran numero. Il Palestine Center ha rivelato che Israele ha aperto, dopo il 7 ottobre, nuovi campi di detenzione sotto il controllo dell’esercito per accogliere l’elevato numero di detenuti, e al loro interno ha praticato ogni forma di tortura vietata a livello internazionale, oltre a pratiche immorali che hanno raggiunto il livello dello stupro, privando i prigionieri dei beni essenziali per la vita, nel contesto di una politica di carestia senza precedenti. Ha denunciato il continuo martirio dei prigionieri nelle carceri israeliane a causa di tali pratiche repressive e criminali.

L’organizzazione PCMFD ha chiesto alla comunità internazionale e alle istituzioni per i diritti umani di intervenire immediatamente e di istituire commissioni d’inchiesta per documentare i crimini di omicidio e tortura contro i prigionieri, di fare pressione su Israele affinché ponga fine a queste violazioni e di esigere che la Corte penale internazionale processi i funzionari israeliani come criminali di guerra per la loro diretta responsabilità in questi crimini e per aver fornito copertura ai loro autori.

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Sabato, 3 maggio 2025 – Anno V – n°22/2025

In copertina: l’immagine è stata sfuocata per il rispetto degli arrestati palestinesi di cui erano riconoscibili i volti. Nei cerchi rossi risultano due minori. Gli arresti di civili palestinesi, in assenza di reato, è una pratica israeliana consueta anche in tempi di “non conflitto

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