Pubblicato il Rapporto Eurojust sui danni per la violazione dei diritti intellettuali
Redazione TheBlackCoffee
Il calcolo dei danni nei casi penali di proprietà intellettuale (PI) presenta una sfida complessa e multistrato in diverse giurisdizioni. Uno degli obiettivi più importanti è garantire che i titolari dei diritti, che hanno lo status di vittime o parti lese nel caso penale, ricevano un equo risarcimento per i danni subiti a causa di atti criminali quali contraffazione, pirateria e altre forme di reati di PI.
Nella maggior parte delle giurisdizioni dell’UE, le parti lese possono presentare una richiesta di risarcimento civile nell’ambito del procedimento penale e presentare prove complete sui danni subiti in relazione al presunto reato. Il Rapporto analizzerà il concetto di danni, il loro scopo e la legislazione nazionale sulle richieste di risarcimento civile nei casi penali. Approfondirà ulteriormente i diversi approcci nazionali nella gestione delle richieste di risarcimento civile nei casi penali di PI, ed esplora le diverse metodologie impiegate dai tribunali nei diversi Stati membri dell’UE, evidenziando l’equilibrio tra ncalcoli dettagliati dei danni e realtà pratiche dei procedimenti penali.
Non esiste una metodologia consolidata su come calcolare i danni nei casi di proprietà intellettuale penale
a livello internazionale, UE o nazionale. Ciò porta a pratiche diverse e talvolta contraddittorie in diversi paesi
e diversi tribunali.
Tradizionalmente, i tribunali mirano a calcolare i danni sulla base di una valutazione dettagliata del danno economico subito dalle parti lese. Questo approccio cerca di fornire un risarcimento preciso che rifletta accuratamente le perdite, evitando così la sovracompensazione. Tali calcoli dettagliati spesso implicano analisi finanziarie ed economiche, tra cui mancati profitti, royalty ipotetiche e altre perdite quantificabili.
Tuttavia, l’applicazione pratica di questi metodi può essere difficile a causa della complessità dei casi e dell’onere per i tribunali penali. In molti casi, le prove fornite dalle parti lese sono fondamentali per determinare il livello appropriato di risarcimento. I tribunali spesso si basano sulle dichiarazioni delle parti lese, tra cui analisi di mercato, documenti finanziari e testimonianze di esperti. Nonostante l’importanza di tali prove, ci sono casi in cui i calcoli precisi sono impraticabili o impossibili a causa di dati insufficienti o della complessità intrinseca dell’impatto della violazione.
In questi casi, i tribunali penali a volte deferiscono le richieste civili ai tribunali civili per evitare ritardi indebiti nei procedimenti penali. In alternativa, i tribunali possono ricorrere all’assegnazione di un risarcimento forfettario come soluzione pratica, assicurando che le parti lese ricevano una qualche forma di risarcimento.
Il rapporto evidenzierà una serie di casi nazionali e considerazioni pratiche che i tribunali tendono a considerare durante il calcolo dei danni.
Attraverso un’analisi comparativa, si propone di far luce sull’efficacia di diverse metodologie, sulle sfide affrontate dai tribunali e sulle implicazioni per le parti lese che cercano un risarcimento. Grazie alla comprensione di questi diversi approcci, questo rapporto cerca di fornire una linea guida completa sulle possibili metodologie per affrontare il calcolo dei danni nei casi di reati contro la proprietà intellettuale, che è spesso molto difficile da determinare con precisione, e di dimostrare come vari tribunali hanno affrontato e superato queste sfide.
Nei casi penali di proprietà intellettuale, il calcolo dei danni è un processo cruciale che serve a molteplici scopi. In primo luogo, fornisce una base per le richieste civili presentate dalle parti lese nell’ambito di procedimenti penali, garantendo che ricevano un equo risarcimento per il danno subito a causa delle violazioni. In secondo luogo, in alcune giurisdizioni il calcolo dei danni è un elemento obbligatorio del reato stesso, aiutando a distinguere tra violazioni penali e amministrative in base alla gravità del danno causato. Infine, l’ampia entità dei danni può anche fungere da circostanza aggravante che potrebbe influenzare la qualificazione del reato penale e la gravità delle sanzioni.
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Sabato, 11 gennaio 2025 – Anno V – n°2/2025
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