giovedì, Aprile 25, 2024

Cultura, Teatro & Spettacolo

Pinocchio nel ventre del Pescecane

Primo studio sul burattino di Carlo Collodi

di Laura Sestini

Alla chiusura dell’esibizione, nella piccola palestra interna dell’Istituto Penale Minorile di Firenze, gremita di ragazzi ospiti della struttura, figure istituzionali, presente anche il Presidente del Tribunale dei Minori di Firenze, Luciano Trovato, e semplici cittadini curiosi dell’esito del laboratorio teatrale interno diretto da Claudio Suzzi, riecheggiano forti gli applausi e i fischi di consenso, che per un momento è sembrato essere stati catapultati in un grande palazzetto dello sport dove era appena stata vinta una medaglia d’oro.

Tutto quel fragore è l’espressione della suspence e la meraviglia accumulata dal pubblico, unita alla tensione dei sette giovani teatranti durante la performance. Un atto liberatorio necessario a tutti i presenti che ha abbracciato l’essenza del lavoro drammaturgico, lungo qualche mese, di studio e ricostruzione della personalità del burattino Pinocchio e dei principali personaggi che gli ruotano intorno nella novella di Collodi, il tonno, il vecchio Geppetto, Lucignolo, il gatto e la volpe, Mangiafuoco.

All’ultimo momento – a causa della pioggia – tutto ciò che era pronto per essere rappresentato all’esterno, nel cortile dell’Istituto, è stato riadattato ad un ambiente molto più piccolo – la palestra – un locale per la maggior parte tinteggiato di azzurro profondo, colore perfetto per armonizzarsi scenograficamente alle parti che narrano di Pinocchio entro il ventre del pescecane – scene che rimandano anche al titolo della rappresentazione.

Gli ospiti del carcere minorile Meucci di Firenze svolgono un laboratorio teatrale permanente intitolato “L’accademia degli stupori”, il cui lavoro 2022/23 sarà impegnato nello sviluppo e nella comprensione della personalità di Pinocchio e la drammaturgia di “Pinocchio nel ventre del Pescecane” con la regia di Claudio Suzzi e condotto dalla Compagnia Interazioni Elementari.

Cosa può insegnare la figura scanzonata e ingenua di Pinocchio – incline alla menzogna per coprire le proprie debolezze – su dei minori che scontano una pena detentiva? E’ potenziale che qualcuno degli neo-attori sul linoleum dell’immaginario palco possa aver segnato la propria esistenza con quel tipo di indole – sempre in mezzo ai guai – senza aver sperimentato però la fortuna di incontrare una Fatina dai capelli azzurri disposta a consigliare una strada più morigerata o fare qualche bell’incantesimo.

Una riflessione che sembra appropriata a collegare i giovani attori con Pinocchio è il rapporto dei padri con i figli. Collodi ha voluto incarnare il personaggio di Geppetto come un uomo mite e coscienzioso, ma ciò non è stato abbastanza sufficiente perché il suo tanto amato Pinocchio si comporti esattamente al contrario dei sani princìpi impartitigli, salvo qualche lacrima di coccodrillo che per poco tempo lo rimette sulla “retta strada” in seguito a qualche sgridata del vecchio falegname. E quindi una domanda emerge spontanea: quanti di questi figli seguono le orme di padri che la bussola l’hanno ancor prima di loro smarrita e non sono stati capaci di istruirli perché non facessero altrettanto?

Foto courtesy Compagnia Interazioni Elementari

Una differenza tra Pinocchio – prima marionetta e poi vero bambino che ha capito la lezione – e questi coraggiosi giovani in carne ed ossa che ripropongono recitando le sue avventure, è che Pinocchio il teatro lo frequenta in primis da spettatore nel Paese dei Balocchi, non ne percepisce la parte istruttiva, fino ad essere trasformato in asino; al contrario i ragazzi che frequentano il laboratorio di teatro di Interazioni Elementari, questa espressione artistica pedagogica e catartica che è il teatro, la interpretano con i loro corpi, le loro menti e soprattutto ne assumono i benefici durante il processo di interiorizzazione del soggetto che stanno studiando. Se l’azione educativa che induce il teatro riesce a far presa sul pubblico, non può fallire il suo obiettivo su chi si adopera per trasmettere – corpo ed anima – il messaggio da inviare.

Una medaglia d’oro simbolica quindi è meritata, al pari degli applausi ricevuti, anche per i sette giovani attori che, dotati di maschere dei personaggi de Le avventure di Pinocchio, hanno portato avanti con rare incertezze la rappresentazione del primo studio di una messa in scena, il cui lavoro definitivo “salirà sul palco” alla fine del laboratorio teatrale.

Una performance dinamica e divertente dove non sono mancate note e testi hip hop per rappresentare un Pinocchio riadattato alla contemporaneità ed alla società multietnica.

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Lo spettacolo è andato in scena all’interno del IPM Meucci di Firenze – Via degli Orti Oricellari, 18 – nell’ambito del Festival “Spiragli – Teatri dietro le quinte” IV Edizione – venerdì 30 Settembre 2022 alle ore 18.00

Pinocchio dentro il ventre del Pescecane

regia di Claudio Suzzi

protagonisti sette ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze

Laboratorio teatrale condotto dalla Compagnia Interazioni Elementari

Il festival ha il supporto del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2022, è finanziato dal bando “Siete Presente” realizzato da Cesvot e finanziato da Regione Toscana-Giovanisì, con il supporto del Ministero della Giustizia – Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con la collaborazione e il supporto di Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze, in partnership con Polaris Engineering, AVP – Associazione Volontariato Penitenziario, Associazione Progress, La Poltrona Rossa, ARCI Firenze, ARCIGAY, UNIFI-Dipartimento FOTLILPSI, Biblioteca delle Oblate, BiblioteCaNova, Chiesa di S.Maria a Ricorboli, Quartiere 1, Quartiere 2, Quartiere 3, Quartiere 4, Quartiere 5.

Sabato, 8 ottobre 2022 – n° 41/2022

In copertina: foto courtesy Compagnia Interazioni Elementari

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