domenica, Ottobre 13, 2024

Lifestyle, Società

Nel blu dipinto di blu

La quiete del mare dipende dal cielo

di Laura Sestini

Il Festival di Sanremo del 1958 vide vincitore il brano Nel blu dipinto di blu dell’amatissimo Domenico Modugno, che in seguito salirà sul podio dei vincitori ben altre volte. Cantante, cantautore ed attore molto conosciuto anche all’estero, con la sua bella voce esportava musica italiana in lingua madre in tutto il mondo.

La ballata invia un messaggio di amore e di felicità – di estasi – di innamoramento che tocca il cielo con un dito, fino a poter volare in spazi infiniti. Un brano gioioso che infonde fiducia ed apre ad una dimensione intima ricca di emozioni e possibilità, in complicità con la musica che ne accompagna le parole, quasi a curare le ferite di quel tempo, quando l’Italia era ancora troppo vicina ai ricordi della guerra e del dolore.

Ed è proprio l’azzurro del cielo che dispensa un inebriante senso di immensità. Non sarebbe altrettanto possibile percepire maestosità e grandezza sotto un cielo nuvoloso e grigio per liberare e dar potere ai sogni più segreti. Il senso di grandiosità che infonde un cielo luminoso amplia la nostra visione mentale, trasferendoci verso una dimensione da potenti Dèi che tutto possono realizzare; e ciò che attraverso l’umore del cielo percepisce l’essere umano, allo stesso modo il grigio, l’azzurro, il blu cupo e le sue sfumature di verde dipingono il mare, l’immensa tavolozza di acqua salata che ci circonda.

Il mare è un organismo di per sé pacifico, che ospita milioni di specie viventi, i cui spazi ed abitanti ancora non risultano completamente esplorati per le limitatezze del corpo umano entro le profondità sottomarine. Uno spazio talmente vasto da non poterlo immaginare nella sua interezza. Eppure…. come mette di buonumore una passeggiata sulla spiaggia durante una giornata di cielo sereno! Una ricarica naturale di vitalità, che possiamo utilizzare a piacimento tutte le volte che ne sentiamo il desiderio.

“Il primo regno, cioè il dominio su tutto il mare, fu affidato a Nettuno…..” – scriveva già Cicerone.

Di Nettuno, il dio romano che governava le acque marine sono rimaste solo le vestigia nei libri di storia, ormai sfumatosi nell’emancipazione della scienza e della cultura, rimettendo ordine negli elementi naturali, finalmente dando ragione al mare come essere vivente che sopporta gli umori e le azioni altrui senza troppo lamentarsi. E ben ne avrebbe di ragioni!

Ancora oggi, e nonostante le mortificazioni che gli abbiamo inflitto sin dalla prima rivoluzione industriale, possiamo con certezza asserire che il mare e le sue meraviglie rimangono al primo posto nella classifica degli esseri viventi del Pianeta. Da lui attingiamo ossigeno per respirare, da lui riceviamo le piogge tanto utili alla Terra, con l’aiuto del calore emanato dal Sole. Da lui raccogliamo energia e bellezza. Tanta bellezza.

Con le sue acque turchine, il mare lambisce migliaia di isole ed isolotti e lunghe, chiare spiagge solitarie, altrimenti immaginabili solo in Paradiso.

Il mare è accogliente, la sua entità fluida lo figura come un attempato signore dal carattere placido e adattabile alle forme in cui è contenuto.

Il mare si confà, suo malgrado, alle isterie altrui. Non ha meccanismi difensivi per opporsi alla volontà di Eolo, che per qualche ripicca decide di liberare i venti dalle caverne dell’isola di Lipari, dove li custodisce durante la bonaccia. Riconosciamo quindi la magnanimità del mare e la sua pacatezza originaria. Le onde sono effetto del vento, altrimenti il Signor Mare se ne starebbe in pace con il mondo e chi lo alberga, distribuendo desio a bagnanti, naviganti, vacanzieri, surfisti, innamorati che si tengono per mano; soprattutto a coloro che lo amano incondizionatamente. Possiamo beneficiare del suo silenzio ristoratore.

Un vecchio detto afferma che anche gli uomini possono essere in balìa dei venti. Così lo è il mare quando il comando arriva dall’Olimpo.

Per godere dei benefici del blu marino è indispensabile immergercisi, metaforicamente ed anche fisicamente – ché la talassoterapia dona grandi benefici; possibilmente inoltrarsi nelle sue vastità, circondandosi delle sue nuances e profumi. Forse un’isola negli affascinanti arcipelaghi italiani, una traversata in barca a vela, una rilassante crociera. La lentezza del navigare in mare, o un’ isola più defilata, a poco a poco trasferirà quella pacatezza di cui lui è possessore.

Così come per il cielo, anche il mare, dove l’azzurro si riflette, trasmette grande senso di libertà; occasione per viaggiare con il pensiero e l’immaginazione, sognare mondi lontani, ripercorrere le storie dei grandi navigatori, incontrare una stella marina o una balena azzurra.

Si dice che il blu sia il colore dello spirito, sarà per questo che in mezzo a tanta acqua, elemento primordiale, ed alle sue infinite tonalità, il corpo si riappacifica con la mente.

Il mare è pacifico e inebriante allo stesso tempo. Il mare è incedere lento per tornare ad una dimensione più umana. Come potrebbe essere dipinta una vita in assenza di esso? Nessun altro elemento naturale dona così tanta riflessione e consapevolezza.

Come può essere possibile?

Il segreto sta nei suoi colori, in tutto quel blu dipinto di blu.

Sabato, 9 aprile 2022 – n° 15/2022

In copertina: Orizzonti – Foto di Laura Sestini (tutti i diritti riservati)

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