Cronostoria della lotta per i diritti umani di Don Massimo Biancalani
Redazione TheBlackCoffee
Dopo molte battaglie per i diritti degli ultimi, intesi questi come persone migranti sprovviste di permesso di soggiorno perchè scaduto o irregolari in territorio italiano, che ha portato avanti Don Massimo Biancalani, parroco della parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro nel centro di Pistoia, infine l’ammistrazione cittadina guidata da Alessandro Tomasi (FdI), in concerto con la Diocesi di Pistoia e Caritas, ha decretato lo sgombero degli ospiti che erano stati accolti nello spazio della canonica e un edificio laterale.
La storia di accoglienza di Vicofaro era iniziata diversi anni fa, circa una decina, ed è sempre stata caratterizzata dal prepotente diniego dei cittadini del quartiere, la difesa a spada tratta da Don Biancalani, promotore dell’accoglienza cristiana come prescrive il suo mandato di parroco, e un numero consistente di attivisti e volontari che negli anni hanno dato supporto di ogni tipo alle persone accolte, l’insegnamento della lingua italiana che non ricevevano perchè fuori dai percorsi di accoglienza ufficiale, nuovi indumenti ai cambi di stagione, o raccolte fondi per provvedere alle utenze che, con il crescere del numero degli ospiti e dei consumi, lievitavano costantemente. Insomma, nonostante tutte le difficoltà patite e subite da Don Biancalani,sempre addidato con pregiudizio, pari a coloro “atterravano” casualmente a Vicofaro, con aperte denunce delle autorità e dei cittadini circostanti, il progetto di accoglienza aveva dato i suoi frutti, se non altro per togliere dalla strada le tante persone accolte, per una esperienza di base più dignitosa ed umana.
Lo sgombero era stato decretato altre volte, ma non era poi mai stato eseguito.
Stavolta, repentinamente nell’attuazione, decretato il 6 giugno e attivato dal 25, ciò che non era accaduto in anni, si è innescato in un attimo. Quali meccanismi hanno lavorato dietro le quinte? Intant le forze dell’ordine avevano apposto nella piccola piazzetta antistante la chiesa dei cartelli di “sgombero”. Un fatto che non è piaciuto a Don Biancalani che ha già impugnato il provvedimento del sindaco pistoiese al Tar della Toscana.
Dalla docesi ono state quindi individuate otto strutture dove le persone straniere ospiti a Vicofaro saranno trasferite, e circa 70 hanno lasciato, pare volontariamente, la loro dimora in parrocchia.
Nel mentre i diverbi, o i fraintesi, corrono anche tra parroco e il vescovo, Mons. Fausto Tardelli, con uno scambio di messaggi pubblici, tra social e comunicati.
La comunità di Vicofaro, credenti, volontari e attivisti non è d’accordo dello sgombero forzato dalle forze dell’ordine che ulteriormente hanno messo in una luce non propria la dignità stessa degli ospiti, non delinquenti o criminali, semmai persone fragili, discriminate e criminalizzate, guardate con molto pregiudizio.
La Diocesi sembra aver decretato anche la chiusura della Chiesa, con la giustificazione di prossimi lavori di ammodernamento. A Don Massimo Biancalani e a coloro che hanno contribuito al progetto Vicofaro, va tutta la nostra stima.
Per approfondire:
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Sabato, 28 giugno 2025 – Anno V – n°26/2025
In copertina: striscione contro le politiche antimigranti – Foto: Antonino Condorelli