Dall’India marxista ai movimenti mondiali di sinistra
di Nancy Drew
Il 21 febbraio 1848, Karl Marx e Friedrich Engels pubblicarono il Manifesto del Partito Comunista pochi mesi prima che le rivoluzioni, chiamate Primavera dei Popoli, scuotessero l’Europa. Il Manifesto è tra i libri più letti del nostro contesto storico, tantoché nel 2013 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) adotta lo scritto nel suo programma Memory of the World (Memoria del mondo), con lo scopo di preservare il patrimonio dell’umanità contro le devastazioni e le amnesie collettive.
Dal 2020, il 21 di febbraio, in tutto il mondo di sinistra si festeggia la Giornata dei Libri Rossi, promossa dalla casa editrice di New Delhi, LeftWord Books, dopo l’omicidio di Govind Pansare, un avvocato indiano 82enne, che già a 19 anni era iscritto al Partito Comunista dell’India e per tutta la vita aveva collaborato con sindacati e organizzazioni nei quartieri più umili della sua città, Kolhapur, nello Stato federato del Maharashtra, con l’obiettivo di liberare le persone dalle tradizioni discriminanti, come quella delle divisione in caste, che tutt’oggi sopravvivono nonostante siano state abolite ufficilmente nel 1947, con l’indipendenza del continente indiano dalla Gran Bretagna. Pansare lottava per la libertà intellettuale delle persone.
Fin dall’università, Pansare, leggeva i libri “rossi” che giungevano tramite il Partito Comunista indiano e durante gli anni di lotta, insieme ad altri pensatori e attivisti come lui, venne fondata la Shramik Pratishthan, una società operaia che divulgava cultura, tramite convegni e festival letterari. Pansare è deceduto a causa di attacco armato in stile mafioso perpetratogli da due motociclisti mentre passeggiava con sua moglie che, a sua differenza, è sopravvissuta.
L’abitudine della lettura, nelle aree indiane guidate dai partiti di sinistra, è tutt’oggi molto forte.
Il Kerala, uno Stato dell’India sud-occidentale con una popolazione che supera i 33milioni, è governato dal Fronte Democratico di Sinistra, il cui partito principale è il Partito Comunista dell’India (Marxista) o CPI. Se
guidi in qualsiasi città o paese dello Stato, è certo vedere una biblioteca pubblica piena di persone che cercano libri da prendere in prestito o sedute a un tavolo a leggere. Ci sono oltre novemila biblioteche pubbliche nel Kerala, che ha una tradizione duratura di lettura dovuta alla presenza attiva del movimento comunista.
Negli anni ’20, durante il movimento per sconfiggere l’imperialismo britannico, il nazionalismo indiano anticoloniale pose l’importanza dell’alfabetizzazione nella sua agenda. Uno degli strumenti per la campagna di alfabetizzazione era la biblioteca pubblica, che era già diventata una parte importante dell’agenda
di sviluppo negli Stati dell’India governati da principi più liberali, come Baroda, ora noto come Vadodara.
Ciò che è interessante nella storia del movimento bibliotecario in India è che molti dei suoi pionieri sono stati gruppi di amici che mettevano in comune i loro libri e giornali per fondare piccole biblioteche nei loro villaggi e città.
Ad esempio, P. N. Panicker – noto come il padre del movimento bibliotecario del Kerala – ha ricordato come, dopo essere riuscito ad abbonarsi a un giornale – un’opzione che era in gran parte limitata ai ricchi – circa otto persone si riunivano a casa sua e gli chiedevano di leggerlo ad alta voce. “Ero solito leggere loro biografie di grandi uomini nei giorni in cui ci mancava il giornale” – ha detto; “un mio amico si era abbonato ad altri due quotidiani, e aveva una piccola collezione di libri. Mettendo insieme questi libri e giornali in una piccola stanza, utilizzata gratuitamente per questo scopo, abbiamo fondato una piccola biblioteca.“ Ci sono migliaia di storie simili a questa nel Kerala. Molte di queste biblioteche in seguito sono diventate parte del sistema bibliotecario statale,
da cui traggono grandi benefici attraverso la finanziamenti pubblici.
Queste piccole biblioteche continuano ad ancorare il movimento bibliotecario in Kerala, dove il movimento bibliotecario è concentrato e ha avuto inizio, e in altre parti dell’India.
Mayyil Panchayat Grama, ad esempio, con una popolazione di oltre 29mila persone, è uno dei 93 governi locali di Kannur, il distretto con il maggior numero di biblioteche in Kerala. Questa località ha 34 biblioteche affiliate al Kerala State Library Council. Ciò significa che c’è quasi una biblioteca per chilometro quadrato, ciascuna con una capacità di circa 872 persone. Questa è una straordinaria densità di biblioteche per qualsiasi parte del mondo. Queste biblioteche sono ben finanziate dallo Stato, dotate di computer e di un catalogo unificato, e dotate di personale bibliotecario ben formato, una risorsa impegnata e disponibile per l’intera comunità.
Ognuna di queste biblioteche ha una storia alle spalle, e molte di esse prendono il nome da attivisti sociali come leader nazionalisti o comunisti.
Ecco la storia di alcune biblioteche di Kannur:
Velam Public Reading Hall (Velam Potujana Vaayanashaala), a Mayyil. Nel 1934, il membro del Congresso nazionale indiano Ishwaran Namboothiri arrivò nel mayyil panchayat (consiglio del villaggio) per promuovere la lingua hindi tra gli abitanti. Costruì un piccolo capannone per la sua scuola, che alla fine divenne una biblioteca che attualmente ospita 18mila libri.
Paral Public Reading Hall (Paral Potujana Vaayanashaala), a Thalassery. Nel 1934, una ragazza sedicenne di nome Kaumudi donò i suoi gioielli d’oro a M. K. Gandhi come suo contributo al movimento per la libertà contro il dominio imperiale britannico. Il denaro ricavato dall’oro fu utilizzato per finanziare la creazione della biblioteca, che ora include un archivio della storia del Distretto.
Sala di lettura e Biblioteca nazionale SJM (SJM Vaayanashaala & Desheeya Granthaalayam), a Kandakkai. Durante
i movimenti di riforma sociale del XIX secolo in Kerala, un uomo di nome Sree Jathaveda Guru andò a Kandakkai
per insegnare agli abitanti del villaggio la necessità di combattere e trascendere le gerarchie di casta e la discriminazione. Come parte di questo lavoro, Guru fondò una piccola biblioteca che da allora è cresciuta fino a contenere una collezione di oltre diecimila libri.
Kulappuram Reading Hall & Library (Kulappuram Vaayanashaala & Granthaalayam), a Ezhome. Negli anni ’50, i tessitori del villaggio di Ezhome costruirono una sala di lettura chiamata Young Men’s Club. Quella sala di lettura
è ora una biblioteca a tre piani con aria condizionata, uno spazio per eventi pubblici, un grande parco giochi e un orto. La biblioteca offre anche servizi sociali unici, tra cui prestiti di libri e corsi di guida motociclistica per donne che hanno aiutato oltre un centinaio di esse a ottenere la patente di guida. Nel 2008, la biblioteca ha collaborato con gli operatori sanitari del Government Medical College Kannur a Pariyaram per effettuare visite a 700 abitazioni del villaggio.
C. Madhavan Memorial Reading Hall (C. Madhavan Smaaraka Vaayanashaala), a Pinarayi. La prima conferenza del Partito comunista dell’India in Kerala si tenne segretamente a Pinarayi nel 1939. Due decenni dopo, l’organizzazione progressista per i giovani, Sree Narayana Aashrita Yuvajana Sangham, creò la C. Madhavan Memorial Library, che prende il nome da un attivista sociale. Migliaia di libri vengono raccolti e conservati qui ogni anno tramite un sistema locale di donazioni. Quello spirito comunitario si è ampliato: ora, quando viene costruita una nuova casa nella zona, viene piantato un albero da frutto nelle vicinanze in nome della biblioteca. Medici e bibliotecari hanno visitato ogni casa della zona per raccogliere informazioni sanitarie e fornire informazioni sui servizi comunali.
Biblioteca Avon (Karivellur). Quello che iniziò come Avon Club fu convertito nella Biblioteca Avon nel 1973, che oggi contiene 17.574 libri e conta 619 membri. Questa biblioteca conduce letture per bambini, organizza proiezioni di film e consegna libri agli anziani a casa loro. Un gruppo di storia locale nella biblioteca è stato l’incubatrice di due tesi di storia scritte da studiosi locali.
Homeland Upliftment Reading Hall & Public Library (Deshoddhaarana Vaayanashaala & Public Library), a Chala. Situata lungo il bordo di un boschetto di palme da datteri, questa modesta biblioteca è stata fondata negli anni ’60 da contadini che si guadagnavano da vivere arrotolando beedi (sigarette arrotolate a mano, popolari
tra i lavoratori del subcontinente indiano), tessendo stoffe e svolgendo varie forme di lavoro salariato giornaliero. Questi contadini hanno messo insieme i loro soldi per costruire un luogo di lettura e riflessione. Oggi, la biblioteca ha circa 9.000 libri.
Thaliyan Raman Nambiar Memorial Public Reading Hall (Thaliyan Raman Nambiar Smaaraka Potujana Vaayanashaala), a Kavumbayi. Il principale attivista, Thaliyan Raman, fu arrestato durante una rivolta contadina a Kavumbayi nel 1946 e ucciso dalla polizia in un massacro nella prigione di Salem quattro anni dopo. Nel 1962, gli agricoltori locali costruirono questa biblioteca in suo onore.
Durante la pandemia, l’infrastruttura del movimento bibliotecario è stata fondamentale per mantenere le comunità al sicuro e consentire agli studenti di continuare la loro istruzione. Un esempio degno di nota è il progetto NetWork, iniziato a Kannur con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale nelle regioni Adivasi (tribali) del Distretto. Il progetto è stato guidato da V. Sivadasan, un politico del CPI (M) e membro del
Rajya Sabha (camera alta del Parlamento) dell’India, e presto è diventato parte integrante della People’s Mission for Social Development (PMSD), un progetto sotto il Kannur District Library Council con il Capo ministro del Kerala, Pinarayi Vijayan, come responsabile principale e Sivadasan come presidente. Il PMSD si è impegnato a contribuire a creare una biblioteca in ogni circoscrizione – la più piccola divisione elettorale nel sistema amministrativo indiano. Come parte di questa iniziativa, il PMSD ha collaborato con la Kannur University e il Kerala’s Library Council per ospitare il primo Indian Library Congress nel gennaio 2023, a cui hanno partecipato mezzo milione di persone. Per preparare il congresso, gli organizzatori hanno tenuto 1.500 seminari su una vasta varietà di argomenti. Tra loro c’erano 3.000 bibliotecari, ai quali si sono uniti dipendenti delle istituzioni di autogoverno locale, funzionari governativi, lavoratori delle cooperative, studenti, insegnanti e altri.
L’Indian Library Congress è diventato un evento annuale ospitato in diversi stati dell’India per promuovere le seguenti idee:
- devono esserci biblioteche in quante più località possibili e queste biblioteche devono essere depositi non solo di libri ma anche della tecnologia più avanzata possibile.
- Queste biblioteche devono essere istituite non solo nelle aree urbane, ma anche in quelle rurali e remote, come le zone collinari di Wayanad nel Kerala nord-orientale.
- Queste biblioteche devono diventare uno spazio pubblico importante e attivo per la comunità, nonché incubatori per lo sviluppo culturale e centri per l’organizzazione e/o sedi per attività quali proiezioni di film, sport, fiere d’arte, festival e corsi di formazione professionale. Centri sanitari e corsi di scienze devono essere istituiti accanto a queste biblioteche.
Il movimento delle biblioteche è costruito da persone che lavorano tutti i giorni. Tra loro c’è Rajan V. P. di Payyannur Annur, un lavoratore beedi con un’istruzione di classe sesta. Quando Rajan iniziò a lavorare in una fabbrica di beedi in giovane età, rimase colpito dalla pratica dei lavoratori che si alternavano a leggere ad alta voce il quotidiano prima di pranzo e un romanzo dopo pranzo, una pratica che si può trovare anche nei laboratori di sigari cubani.
La lettura ispirò Rajan a studiare ulteriormente, il che gli consentì di ottenere un nuovo lavoro come impiegato in una banca cooperativa vicino a casa. Nel 2008 era divenne uno dei direttori della banca. Quell’anno, Rajan fondò la biblioteca popolare e la sala di lettura, che ora è sbocciata fino a diventare un centro di vita culturale della città.
Un’altra figura chiave del movimento delle biblioteche è Radha V. P., una lavoratrice beedi con un’istruzione di classe settima che divenne capofamiglia in giovane età. Da ragazzina, iniziò a leggere la rivista settimanale del CPI(M), Deshabhimani, e a scrivere lettere ai redattori commentando i loro racconti e poesie. Nel 2002, Radha si unì alla biblioteca itinerante Jawahar (fondata l’anno prima), che porta i libri nelle case dei lettori, in particolare a donne e anziani. La la vista di lei che portava libri in ogni casa dopo il lavoro con un registro della biblioteca in una mano e una borsa piena di libri sulla spalla divenne presto fonte di gioia per la gente del posto.
Nel 2018, ella ha terminato la decima classe e ha superato l’esame di Stato necessario per qualificarsi per l’istruzione superiore. Eppure, anche nel mezzo degli studi e del lavoro, il suo impegno per la biblioteca non ha mai vacillato. “Questo è un lavoro che amo”, ha riferito. “Non ho mai sentito la borsa pesante, perché il profumo dei libri mi ha sempre dato un’immensa felicità”.
Persone che lavorano come Rajan e Radha incarnano l’iniziativa umana dietro il fiorente movimento delle biblioteche in tutto il Kerala.
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Sabato, 15 febbraio 2025 – Anno V – n°7/2025
In copertina: Karl Marx e Friederich Engels