venerdì, Aprile 19, 2024

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La crisi energetica della Francia

Black-out in arrivo?

di Nancy Drew

Una recente circolare rivolta ai Prefetti è stata inviata dalla Prima ministra francese Elisabeth Borne in previsione di dover effettuare dei black-out a macchia di leopardo in tutta la nazione a partire dal nuovo anno.

La Francia detiene il primato europeo di centrali nucleari ad uso civile, che forniscono circa il 52% di tutta l’energia atomica prodotta in Europa, attraverso 56 impianti.

Secondo Eurostat, nel 2020, 13 Stati membri dell’UE che producono energia da fissione hanno generato 683.512 GWh di elettricità nucleare. Ciò rappresenta quasi il 25% della produzione totale di elettricità europea.

Il maggior produttore di energia nucleare nell’Unione Europea è la Francia con il 52% della produzione totale – ovvero 353.833 GWh – seguita da Germania e Spagna al 9%, e Svezia al 7%.

Questi quattro Paesi insieme rappresentano più di tre quarti della quantità totale di elettricità generata negli impianti nucleari nell’UE.

All’inizio del 2020, 13 Stati membri dell’UE con produzione di elettricità nucleare avevano complessivamente 109 reattori nucleari in funzione. Nel corso del 2020 tre reattori nucleari si sono spenti definitivamente, due in Francia e uno in Svezia. Tuttavia, la Francia rimane lo Stato membro dell’UE più dipendente dall’elettricità nucleare, che rappresenta il 67% di tutta l’elettricità generata nel Paese nel 2020.

La questione appare un po’ bizzarra, come è possibile che la crisi energetica che scuote l’Europa fin dall’inizio del conflitto in Ucraina batta anche bandiera francese? Non dovrebbe sentirsi al sicuro – gas e petrolio a parte – una nazione con una rete così consolidata di produzione di energia elettrica dalla potenza nucleare?

La risposta è semplice, mentre realtà è ben più complessa, poiché la metà delle centrali nucleari francesi sono chiuse, una parte in manutenzione ed altre in osservazione per effetti di corrosione. Quindi è facile affermare che la Francia sia principalmente vittima di se stessa e delle politiche energetiche che tuttora puntano a nuove centrali nucleari – i cui tempi di costruzione sono enormi, a dispetto delle emergenze climatiche che necessitano di energia pulita in tempi brevi.

In pratica, la società francese per l’energia elettrica EDF – Électricité de France – ha dato l’allarme che non riuscirà a produrre le quantità previste di energia, a causa dei fattori citati, e i black-out potranno riguardare il 60% della popolazione. I Prefetti avranno il compito di preparare ed informare la cittadinanza, riorganizzando molti servizi che non possono essere attivi senza elettricità.

Come titola Le Monde, alleggerimento carichi a rotazione, treni e metro cancellati, scuole chiuse… I black-out a rotazione, della durata massima di due ore, avverranno nei momenti di picco dei consumi.

“…sono ancora solo un’ipotesi”, tempera l’allarme una fonte di Governo.

Sabato, 3 dicembre 2022 – n° 49/2022

In copertina: la centrale nucleare di Gravelines, la più potente in Francia – Foto: Douchet Quentin CC BY-SA 3.0

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