Una facile strategia bellica per lo sterminio del popolo palestinese
di Laura Sestini
Il Governo israeliano è ormai definitivamente smascherato nei suoi intenti genocidi, ed anzi ne dimostra anche l’ardire esplicito, attraverso le affermazioni dei suoi politicici di turno.
La distribuzione alimentare per mano di GHF (Gaza Humanitarian Foundation), peraltro più ferma che in attività, a causa di “stranezze” che vengono individuate esclusivamente dalle IDF sul campo per giustificare gli attacchi armati ai palestinesi in fila per ricevere gli aiuti alimentari, è una farsa, non in altro modo può essere denominata.
Le promesse del governo Netanyahu, in alleanza con i dettami di Washington, per sfamare due milioni di cittadini gazawi, di cui le distribuzioni a singhiozzo risultano finora non più di 4mila pacchi alimentari al giorno, contro ore di fila tra barriere di reti metalliche sotto il sole a cui sono sottoposte le persone ingabbiate in coda, sono un palese teatrino dell’orrore messo in atto da una grande e allegra compagnia di attori internazionali di cui fanno parte anche l’Unione Europea, per l’invio di armi e il silenzio complice, nonché la fu cara, in discesa libera per comportamenti scandalosi, immorali, Repubblica Italiana, del Governo Meloni, ma pure di precedenti accozzaglie parlamentari.
Ma di “stranezze” è principe proprio Israele, che puntualmente ribalta azioni e parole alla ricerca di escamotage comunicativi per dimostrarsi la vittima innocente agli occhi dei propri cittadini e dell’opinione pubblica mondiale.
Benché la notizia sia uscita solo negli ultimi giorni, quantomeno sui quotidiani italiani, già una settimana fa, sui post di X, piattaforma social (ex Twitter) di proprietà dell’amico-nemico di Donald Trump, Elon Musk, dagli account dei militanti Hezbollah e similari, già erano in evidenza-video i contatti mirati di personale IDF, alcuni ben visibili anche a volto scoperto, con clan di miliziani islamisti palestinesi e con probabilità mercenari affiliati ISIS, antagonisti di Hamas.
Lo stesso giochino, però, i governi Netanyahu passati lo avevano attuato proprio con l’organizzazione di Hamas, finanziandola contro l’OLP, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina di Yasser Arafat, con propaganda così potente che infine Hamas nel 2006 ha conquistato due terzi dei seggi del Parlamento palestinese sconfiggendo l’OLP.
In pratica, il progetto israeliano di sottomettere e dividere le fazioni politiche palestinesi si autoreplica cambiando attore politico secondo il contesto geopolitico del momento, cercando di smantellarlo e metterlo in silenzio. Ma per il momento il meccanismo ha sì generato attacchi armati e molte vittime, anche tra gli israeliani, ma si dimostra del tutto fallimentare, non riconoscendo la forza morale e la determinazione di resistenza del popolo palestinese, insito nel DNA, indipendentemente dal voto politico politico che esercitano.
Quindi, la più recente trovata di Israele per sterminare i Palestinesi è la fame, la carestia, in evidente attuazione da oltre tre mesi, tecnica che vediamo quotidianamente in diretta sui nostri schermi TV e telefoni cellulari. La guerra genocida di Israele contro i Palestinesi è in atto con le modernissime tecnologie belliche di cui dispone, ma ricalca anche modalità sistematiche di sterminio messe in atto dalle politiche hitleriane che subirono milioni di avi degli attuali cittadini israeliani che, in definitiva, secondo la visione nazista, non avevano bisogno di alimentarsi perchè destinati alle camere a gas.
Israele è altrettanto intenzionato a ripulire la Palestina dai “terroristi palestinesi”, quindi perché procurargli cibo?

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Sabato, 7 giugno 2025 – Anno V – n°2372025
In copertina: giovani palestinesi uccisi dai cecchini israeliani mentre trasportavano sacchi alimentari – Foto di attivisti palestinesi