venerdì, Luglio 11, 2025

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Iran – Dal Rojhelat le dichiarazioni del PJAK

Il futuro della Repubblica islamica dipende dalla democrazia, non dall’attacco di Israele

Redazione TheBlackCoffee

Il PJAK – Partito della Vita Libera del Kurdistan – è un gruppo politico curdo clandestino che opera in Rojhelat, il Kurdistan iraniano, omologo alla parte armata del PKK in Turchia. Dal 2004 è in lotta armata contro il regime degli Ayatollah, nonostante accordi di pace siglati tra le parti.

In risposta ai raid aerei israeliani sul territorio iraniano, il Partito per la Vita Libera del Kurdistan (PJAK), il partito curdo che sostiene l’autonomia democratica nel Rojhilat (Est Kurdistan), ha affermato che né un conflitto militare né un regime autoritario possono portare a una libertà duratura. In una dichiarazione rilasciata sabato 14 giugno, il PJAK ha chiesto l’organizzazione locale, la solidarietà sociale e la difesa della comunità in risposta alla crisi.

Dal 13 giugno 2025, Israele ha lanciato pesanti attacchi contro i centri nucleari, militari e di comando della Repubblica Islamica dell’Iran, prendendo di mira strutture e figure legate ai Guardiani della Rivoluzione (IRGC). I successivi attacchi di ritorsione da parte della Repubblica Islamica contro Israele non sono stati sufficienti a scoraggiare i suoi mortali attacchi.

Questa guerra rappresenta un ultimatum finale da parte del sistema di potere globale al regime iraniano e continuerà fino a quando il regime non sarà completamente ristrutturato e neutralizzato. Senza dubbio, non si tratta di un processo a breve termine, ma di una fase cruciale dell’attuazione del progetto del “Nuovo Medio Oriente”, conseguenza delle politiche della Repubblica Islamica fondate su esecuzioni, repressione, discriminazione, corruzione, impoverimento e disperazione. Tali politiche hanno generato un profondo risentimento popolare in Iran, spingendo la società iraniana verso una posizione radicalmente oppositiva e di rifiuto nei confronti dell’attuale regime.

La gioia del popolo iraniano di fronte all’indebolimento del regime non significa che riponga tutte le proprie speranze nell’esito della guerra. Questa è una guerra di potere e interessi contrapposti, non una guerra di liberazione per i popoli e le nazioni. È scoppiata a causa delle politiche espansionistiche e belliciste della Repubblica Islamica, che ha ignorato la sofferenza del proprio popolo. I governanti hanno dato inizio a questa guerra, e i costi sono sopportati da una popolazione già colpita da crisi sociali ed economiche. L’alto numero di vittime civili, soprattutto donne e bambini, in Iran e in Israele durante questi attacchi, mette in luce la tragica realtà che gli Stati attribuiscono scarso valore alla vita umana.

Il popolo iraniano non deve essere costretto a scegliere tra la guerra e l’accettazione di un regime dittatoriale. Il Partito della Vita Libera del Kurdistan (PJAK), che si oppone all’imposizione della guerra sul popolo iraniano, sottolinea il principio della lotta democratica. Sarà la lotta democratica del popolo e la rivoluzione unica di “Jin, Jiyan, Azadi” (Donna, Vita, Libertà) a portare libertà in Iran. Il raggiungimento degli obiettivi della nostra rivoluzione democratica richiede senza dubbio unità e collaborazione tra amanti della libertà, forze democratiche, combattenti nazionali, donne e movimenti.

In questa fase critica e decisiva, consideriamo la cooperazione dei partiti curdi e la transizione da un dominio partitico a un’autogestione popolare in Kurdistan come un dovere storico. Invitiamo tutte le forze, i partiti e le organizzazioni della società civile—con le donne iraniane in prima linea—a lanciare una nuova fase della rivoluzione “Jin, Jiyan, Azadi”. Dichiariamo la nostra disponibilità a contribuire all’inizio di questa fase.

Riteniamo che la transizione verso una Repubblica Democratica dell’Iran richieda un cambiamento di prospettiva e un allontanamento dal potere per il potere, dal nazionalismo, dal patriarcato e dal centralismo. Affermiamo il nostro dovere di difendere il nostro popolo e gli altri popoli dell’Iran da ogni forma di repressione o minaccia di massacro. Adempiremo a questo dovere nel quadro dell’autodifesa legittima dei nostri diritti e della nostra esistenza.

Invitiamo tutto il popolo dell’Iran, in particolare quello del Kurdistan, a organizzarsi all’interno di strutture democratiche e popolari. Attraverso una solidarietà completa, è possibile ridurre al minimo l’impatto distruttivo della guerra. Passi fondamentali per costruire una società democratica e autogestita includono la creazione di gruppi di sostegno per le vittime della guerra, la costituzione di comitati locali di soccorso e cooperazione finanziaria, e la prevenzione dell’infiltrazione di mercenari dello Stato tra la popolazione. A questo proposito, invitiamo tutti i patrioti, i cercatori di libertà e i membri del nostro partito a unirsi a noi.

Comunicato del Consiglio del Partito della Vita Libera del Kurdistan (PJAK) -14 giugno 2025

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Sabato, 21 giugno 2025 – Anno V – n°225/2025

In copertina: Siamand Moini dirigente politico del PJAK – Foto: Qandil Press

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