sabato, Maggio 17, 2025

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Conferenza sul dialogo curdo in Rojava

Rafforzare l’unità curda e unificare le posizioni

Redazione TheBlackCoffee (traduzione di Laura Sestini)

Il 26 aprile si è svolta la “Conferenza nazionale curda” nella Siria di Nord-Est. La data è arrivata dopo un rinvio dovuto all’attuale situazione di guerra nella regione e ai disaccordi tra le parti in merito alla conferenza.

L’obiettivo della conferenza era stabilire un riferimento politico unitario per i Curdi in Siria, contribuire a una soluzione giusta per la questione curda nel futuro della Siria e garantire i diritti del popolo curdo attraverso un documento concordato dai partecipanti. Questa è la prima volta in oltre un decennio che i partiti curdi siriani si riuniscono su una posizione comune sulla questione curda in Siria.

L’iniziativa ha goduto anche del sostegno di Stati Uniti e Francia. Lo sforzo stato è sostenuto da importanti leader curdi, in particolare da Masoud Barzani, ex presidente della Regione del Kurdistan iracheno, che ha ospitato il comandante in capo delle Forze Democratiche Siriane (SDF), Mazloum Abdi, lo scorso gennaio a Erbil.

Secondo il comitato preparatorio, venivano stimati 400 personaggi provenienti dal Rojava, dal Kurdistan settentrionale e meridionale, oltre a personalità curde provenienti da diverse regioni siriane come Damasco, Aleppo, Hama, al-Bab e Azaz. Parteciperanno anche una delegazione del Partito per l’Uguaglianza Popolare e la Democrazia del Kurdistan settentrionale e rappresentanti di partiti e organizzazioni del Kurdistan meridionale.

Per ulteriori dettagli sulla conferenza, il Rojava Information Center ha intervistato Sema Bekdash, portavoce dei Partiti di Unità Nazionale Curdi (PYNK), e il Dr. Gharbi Mahmoud Ahmed, membro del comitato preparatorio per la Conferenza sul Dialogo Curdo.

Bekdash ha affermato che i passi intrapresi per organizzare la conferenza sono il frutto di un periodo di lavoro e preparazione, volto a realizzarla con la partecipazione di tutti i partiti politici. Alcuni partiti, come il Consiglio Nazionale Curdo (ENKS), si sono mostrati riluttanti o poco disposti a partecipare, ma dopo diversi tentativi hanno infine accettato di aderire e partecipare alla conferenza. Ha aggiunto: “Ogni parte ha il proprio orientamento politico e ideologico su questioni strategiche e politiche, motivo per cui l’approvazione collettiva del documento preparato da parte di tutte le parti rappresenta un passo fondamentale verso l’unificazione della posizione curda. La conferenza discuterà il documento politico, nonché la natura del sistema auspicato in Siria e come affrontare la questione curda all’interno del Paese. Se i Curdi riusciranno a esprimere la loro visione con una sola voce e una posizione unitaria, ciò avrà sicuramente un impatto forte ed efficace”.

Sema Bekdash (PYNK)

Riguardo al documento, Bekdash ha osservato che esso includeva la partecipazione del Consiglio Nazionale Curdo, dei Partiti Curdi di Unità Nazionale e del comitato preparatorio. Il documento contiene punti chiave riguardanti i diritti del popolo curdo, la lingua e la cultura, l’identità e l’esistenza, garantendo una voce curda unificata in qualsiasi futuro dialogo politico, soprattutto in caso di negoziati con Damasco. Si prevede che questo consenso avrà un impatto tangibile sull’intero processo politico.

Il Dott. Gharbi Mahmoud Ahmed, membro del comitato preparatorio, ha sottolineato che l’obiettivo della conferenza era raggiungere l’unità nazionale nel Rojava e in tutte le parti del Kurdistan, “data la fase delicata e critica che il popolo curdo sta attraversando”. Ha sottolineato che i Curdi di tutte e quattro le parti del Kurdistan guardavano con interesse a questa conferenza. Ha spiegato che la conferenza non si concentra esclusivamente sui partiti politici, ma cercava anche di coinvolgere diverse componenti sociali – donne, giovani, intellettuali, scrittori e personalità indipendenti – affinché l’unità nazionale possa essere inclusiva e autentica.

Attualmente, “non ci sono grandi disaccordi tra le parti”, ma la sfida principale risiede nella stesura del documento politico da parte di ENKS, PYNK e di altri partiti, oltre al comitato preparatorio. La conferenza ha discusso il documento preparato, per delineare una visione chiara del sistema desiderato in Siria. I risultati finali sono pubblicati sulla base delle discussioni tra i partecipanti, incluso come affrontare la questione curda in questo contesto. Il documento include diversi punti principali, in particolare i diritti del popolo curdo, la lingua e la cultura curde e questioni relative all’identità e alla presenza curda in Siria.

L’obiettivo principale di questo documento è unificare la posizione curda e presentare richieste chiare e collettive a nome dei Curdi, garantendo loro una voce unificata in qualsiasi futuro dialogo politico, in particolare nelle previste discussioni con il governo di Damasco. Si prevede che ciò avrà un impatto significativo sulla traiettoria della soluzione politica. Le pressioni regionali e internazionali su entrambe le parti sono aumentate dopo la caduta del regime di Assad lo scorso dicembre. Il dossier ha visto una svolta dopo la visita del comandante in capo delle SDF, Mazloum Abdi, nella regione del Kurdistan iracheno e il suo incontro con l’ex presidente Masoud Barzani, dove hanno ribadito il loro accordo sulla necessità dell’unità curda.

Infine anche la presidenza dell’ENKS ha annunciato l’accordo sulla data della Conferenza sull’Unità e la Posizione Curda. La conferenza è stata ufficialmente dichiarata da Abdi sulla piattaforma X, e si è tenuta ufficialmente sabato 26 aprile. Il Consiglio ha considerato questo passo un diritto politico che riflette le aspirazioni dei Curdi siriani, affermando che il risultato è stato il risultato della volontà del popolo curdo e degli sforzi dei suoi combattenti, con il sostegno dell’ex presidente Barzani e del comandante Abdi.

Abdi ha anche incontrato il presidente della regione del Kurdistan, Nechirvan Barzani, il 24 aprile, dove entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di rafforzare l’unità e la comprensione tra le forze e i partiti curdi in Siria, considerandola una garanzia fondamentale per il conseguimento dei legittimi diritti e delle richieste del popolo curdo nel Paese. Gli inviti a partecipare alla conferenza sono stati estesi a tutte le forze politiche curde, compresi i curdi di Damasco e Aleppo, quelli residenti all’estero e altri partiti esterni sia all’ENKS che al PYNK. Si è trattato di una conferenza nazionale e non appartrìenente ad alcun partito o ente specifico.

Gharbi ha anche parlato di un incontro tenutosi a gennaio nel Parco Azadi, a cui hanno partecipato delegati di diverse forze politiche curde, escluso il Consiglio Nazionale Curdo. Ha affermato: “Il successo della conferenza dipende dall’assenza di interferenze turche, che hanno sempre cercato di ostacolare gli sforzi di unificazione del fronte curdo. Ciononostante, c’è un generale ottimismo dopo l’incontro tra Mazloum Abdi e Masoud Barzani a Erbil”. Ha sottolineato l’importanza della partecipazione di tutti all’evento, poiché i Curdi senza una completa unità affronteranno molte difficoltà. Ha anche menzionato le sfide logistiche, come la difficoltà di alcuni partecipanti a viaggiare da zone distanti, oltre alla potenziale interferenza di parti ostili. Tuttavia, ha espresso la speranza che i risultati della conferenza siano positivi con la partecipazione di tutti.

Bekdash ha dichiarato: “Stiamo affrontando questo percorso con senso di responsabilità e, se faremo delle concessioni, non saranno perdite, ma sacrifici per il bene della costruzione dell’unità nazionale. È certo che ci sono molte forze che non vogliono l’unità curda e hanno contribuito a ostacolarla. […] La conferenza discuterà solo il documento e avrà esiti basati sulle discussioni tenute dai partecipanti. Stiamo affrontando questo percorso con spirito di responsabilità e crediamo che qualsiasi concessione fatta nell’interesse della costruzione dell’unità nazionale non sia una perdita, ma un sacrificio nella giusta direzione. È chiaro che molte potenze non desiderano vedere l’unità curda realizzata e hanno contribuito a ostacolarla in passato. Pertanto, l’impegno delle parti nei confronti delle responsabilità storiche richiede loro di trascendere gli interessi personali e di parte e di porre l’interesse pubblico, la tutela dei guadagni e la risoluzione della questione curda in Siria al primo posto delle loro priorità”.

Questa opinione è condivisa anche da Gharbi, che ha aggiunto: “Certamente, il cambiamento riguarderà la situazione politica generale e lo stato generale del movimento curdo, le esigenze del movimento curdo, lo stato generale delle relazioni turco-siriane, nonché le sfide che il movimento curdo si trova ad affrontare, come i continui bombardamenti turchi e le relazioni curdo-americane e curdo-internazionali”. Infine, Gharbi sottolinea: “La Siria non sarà stabile senza una soluzione radicale alla questione curda, marginalizzata da decenni. Oggi i Curdi dispongono di una forza militare rispettata in tutto il mondo e delegazioni curde vengono ricevute in importanti capitali come Washington, Mosca e Parigi, soprattutto dopo il loro ruolo significativo nella lotta all’ISIS. Pertanto, tenere questa conferenza è un passo fondamentale non solo per unificare la posizione curda, ma anche per cambiare la percezione generale dei curdi in Siria e, forse, per instaurare una nuova fase di dialogo e riconciliazione nazionale. […] Dopo la Rivoluzione del Rojava, i Curdi sono diventati i leader di un progetto democratico nella Siria settentrionale e orientale, insieme ad altri gruppi etnici, e sono stati in grado di costruire un progetto democratico completo nella regione, al fine di preservare queste conquiste”.

Secondo Rudaw News, la leadership di Damasco ha censurato gli appelli al federalismo delle Forze democratiche siriane (SDF) guidate dai curdi, affermato in un comunicato ufficiale, che contraddicono lo storico accordo siglato a marzo dal presidente ad interim della Siria, Ahmed al-Sharaa, e dal capo delle SDF, Mazloum Abdi.La dichiarazione della presidenza siriana è arrivata, in particolare, il giorno dopo la prima conferenza pan-curda per l’unità, tenutasi sabato in Rojava, che ha riunito oltre 400 curdi provenienti da Siria, Kurdistan e Turchia.

Secondo fonti riservate, la Conferenza curda, tenutasi nella città di Qamislo, ha ricevuto visite da gruppi di uomini armati durante il suo svolgimento, indicati come nuclei dell’esercito siriano o milizie ad esso affiliate.

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Sabato, 3 maggio 2025 – Anno V – n°18/2025

In copertina: a sx Mazloum Abdi, Comandante capo delle SDF; a dx Masoud Barzani, ex Presidente della Regione Autonoma curdo-irachena – Foto: Masoud Barzani’s official website

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