giovedì, Gennaio 23, 2025

Notizie dal mondo

Chi può volere la morte di Bashar al-Assad?

Tentato avvelenamento a Mosca dell’ex presidente siriano?

di Nancy Drew

Durante questa settimana, il tabloid The Syrian Observer ha ripreso dal sito siriano di opposizione al regime di Al-Assad, Enab Baladi, media indipendente fondato nel 2011, un breve articolo su un presunto avvelenamento di Bashar al-Assad, avvenuto presso la sua residenza a Mosca, accolto da Vladimir Putin, dove risiede con la famiglia dopo la presa di potere della Siria da parte di Muhammad al-Jawlani, e le sue milizie Hayat Tahrir al-Sham, avvenuta l’8 di dicembre scorso, attraverso l’operazione “Deterrence of Aggression”.

L’avvelenamento sarebbe avvenuto il 27 dicembre, ma le autorità russe non avrebbero finora rilasciato nessuna dichiarazione.

Secondo il Syrian Observer, la fonte primaria di tale notizia sarebbe un canale Telegram russo – tale Генерал СВР/General SVR. Numerosi media britannici riportano la notizia, diversamente da quelli italiani, e riferiscono che Al-Assad abbia cercato assistenza medica urgente dopo aver subito un forte colpo di tosse e forte sensazione di soffocamento.

Al-Assad ha quindi ricevuto puntuali cure mediche e le sue condizioni di salute sarebbero stabilizzate. Nel sangue sarebbero state rilevate tracce di Novičok, il tristemente famoso potente veleno con cui vengono notoriamente assassinati gli oppositori al regime di Putin.

“Ci sono prove sufficienti per suggerire che si trattasse di un tentativo di omicidio”– affermerebbe il canale Telegram russo.

Bashar al-Assad nel 2024
Foto: Khamenei.ir – CC BY 4.0

A questo punto una domanda sorge urgente e legittima: chi potrebbe volere la morte di Al-Assad? Per certo, se la notizia verrà confermata, si può asserire che l’attentatore sia qualcuno che abbia a che fare da vicino con il cibo dell’ex-presidente siriano, oppure per tramite di questi: agenti segreti, guardie del corpo, inservienti vari. E di cui lui si fidava.

Chi il mandante? Senz’altro Al-Assad con un’esperienza politica autocratica lunga oltre 24 anni, deterrà un lungo elenco di nemici. Lo stesso Putin potrebbe avere delle rivalse sugli anni di coalizione entro la guerra siriana, dal 2011. La Siria e la famiglia Al-Assad sono stati sostenuti dalla Russia sin dall’inizio della loro dinastia politica, iniziata con il padre Hafiz al-Assad nel 1971. Quindi, la Russia potrebbe essere la prima sospettata, giocando in casa, con facilità di movimento. Oltretutto eliminare un personaggio attualmente così scomodo, potrebbe portare dei vantaggi diplomatici e geopolitici alla Russia. Lo stesso delitto potrebbe essere stato concordato tra la Russia e altri attori che hanno interessi in Siria.

Non volendo attribuire responsabilità o insinuare sulla Russia, potrebbero essere presi in considerazione anche i mercenari sunniti di stanza in Ucraina, vicini di casa. Certo entrare in Russia inosservati non pare cosa facile, ma quando in ballo ci sono grandi obiettivi politici, anche i rischi diventano rilevanti e no si possono eludere. Infine, tutto ciò si potrebbe ricollegare alle mire anti-Iran, di Israele e Stati Uniti, e alle varie milizie combattenti ad esso legate, dal momento che al-Assad rappresenta la corrente/fazione sciita dell’islam, da cui è stato sostenuto militarmente fino all’ascesa politica di Ahmad al-Sharaa/Governo della Salvezza siriana.

Infiniti potrebbero essere i moventi dell’attentato alla vita di Bashar al-Assar: dittatore sì, ma anche portatore di innumerevoli segreti e giochi politici che si sono compiuti durante tutti gli anni della sua reggenza, che qualcuno potrebbe volere rimanessero tali.


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Sabato, 4 gennaio 2025 – Anno V – n°1/2025

In copertina: la famiglia Al-Assad nel 1993. Da sinistra a destra, in primo piano: Anīsa Makhlūf e Ḥāfiẓ; in secondo piano: Māher, Baššār, Bāsil, Majīd e Bushra

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