Bologna conferisce la cittadinanza onoraria al fondatore del PKK
di Nancy Drew
Durante il fine settimana scorso, a Roma, si è tenuta una importante conferenza internazionale della Campagna globale di liberazione di Abdullah Öcalan, lanciata nell’ottobre 2023 “Libertà per Öcalan, una soluzione politica per la questione curda”, con l’obiettivo di porre fine all’isolamento del leader curdo, consentendo ai suoi avvocati e alla sua famiglia di fargli visita e, infine, di garantirgli la libertà.
Dopo circa 18 mesi dal lancio della Campagna, Öcalan, dalla sua prigione di massima sicurezza nell’isola di Imrali, nel mezzo del Mar di Marmara, ha lanciato pubblicamente, il 27 febbraio, una nuova campagna di dialogo con la Turchia, con l’obiettivo di deporre definitivamente le armi.
Partecipatissima la conferenza, dove sono giunti 360 delegati provenienti da numerosi Paesi europei ed extraeuropei, e da organizzazioni politiche, sindacali, accademiche, culturali e della società civile differenti, che hanno accolto e sostenuto con favore l’appello del leader curdo Abdullah Öcalan per “la pace e una società democratica”.
Inoltre, in seguito all’appello di Öcalan, il nono cessate il fuoco unilaterale anche dichiarato dal PKK è stato visto come un ulteriore segno dell’impegno della parte curda per la pace. Nnostante il grande entusiasmo, i partecipanti alla conferenza hanno espresso seria preoccupazione per la mancata risposta del governo turco al suo appello e al cessate il fuoco del PKK.
Allarmante è in Turchia è attuale ondata di arresti di sindaci, giornalisti, avvocati e attivisti per la pace, che evidenzia ancora una volta, esplicitamente, la deriva autoritaria del governo turco. Questa evoluzione alimenta una profonda sfiducia nei confronti delle recenti dichiarazioni politiche che parlano dell’inizio di un periodo di pace.
Inoltre, l’esercito turco continua ad attaccare le posizioni delle forze guerrigliere del PKK, e sono riemerse accuse sull’uso di armi chimiche. La Turchia attacca anche l’area curdo-siriana, dove non ha mai smesso dalla fine della guerra siriana conclusasi formalmente nel 2019. Se non direttamente, sponsorizzando gruppi di mercenari islamisti, tali HTS – Hay’at Tahrir al-Sham – il quale “califfo” è stato Ahmad Al-Sharaa, neopresidente siriano.
Durante la conferenza sono state discusse in dettaglio sia le difficoltà che i risultati positivi degli ultimi due anni della campagna, condotta a livello internazionale attraverso varie attività politiche, legali e sociali. Questa campagna ha esercitato una crescente pressione politica su organismi internazionali come il Consiglio d’Europa, il CPT e il governo turco.

Grazie a queste azioni, le idee di Öcalan sul Confederalismo Democratico, la liberazione delle donne, nuove prospettive ecologiche, la diversità e la convivenza sono diventate fonte di ispirazione per molte società nel mondo.
La lotta per la libertà di Öcalan ha oggi maggiori possibilità di successo grazie al suo storico appello per la pace e una società democratica. La sua liberazione è una condizione necessaria per una soluzione politica alla questione curda, che a sua volta potrà avviare un processo di democratizzazione in Turchia.
La democratizzazione della Turchia stimolerà cambiamenti positivi anche in Siria, nel Rojava, in Iraq, nel Kurdistan meridionale e in tutto il Medio Oriente. In un periodo di spostamenti politici verso destra, in cui a livello globale aumentano l’illegalità, la distruzione dell’ecologia e la misoginia, Öcalan intravede un’opportunità di pace in una delle regioni più colpite dalle crisi in Medio Oriente, attraverso la forza della società civile. Il suo appello è quindi rivolto a noi. L’appello di Öcalan rappresenta un’occasione per la pace in una delle aree più critiche del mondo.
Per rendere possibile la soluzione della questione curda attraverso la liberazione di Abdullah Öcalan, sono state avanzate le seguenti proposte operative:
- Massimizzare e rafforzare la pressione politica sui governi europei affinché il governo turco si impegni in un processo di pace serio e significativo, a partire dalla liberazione di Abdullah Öcalan.
- Espandere le iniziative per il conferimento della cittadinanza onoraria a Öcalan in tutto il mondo, come già avvenuto in Italia.
- Indire una Giornata Mondiale di Azione per la campagna “Libertà per Öcalan – Una soluzione politica alla questione curda”, il 1° settembre, Giornata Mondiale della Pace, con il coinvolgimento dei sindacati e dei movimenti sociali nelle capitali.
- Organizzare concerti e seminari per la libertà di Öcalan.
- Proporre la candidatura di Öcalan al Premio Nobel per la Pace.
Alla conferenza romana, tra i molti altri sostenitori e relatori altri erano presenti anche Ömer Öcalan, parlamentare DEM in Turchia, avvocato e nipote del leader curdo, e Emily Clancy, vicesindaca del Comune di Bologna. Entrambi hanno proferito interessanti relazioni ai partecipanti, Clancy anticipando la cittadinanza onoraria a APO Öcalan, accolta con ampio scrosciare di applausi. La cerimonia di conferimento si è tenuta lunedì 14 aprile a Palazzo Accursio di Bologna, sede del Comune.
Le proposte di cittadinanza si moltiplicano, su Firenze lo rammenta Dimjtri Palagi, di averlo già portato all’ordine del giorno in Consiglio comunale a settembre 2024.
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Sabato, 19 aprile 2025 – Anno V – n°16/2025
In copertina: parte della locandina della Conferenza di Roma – @Uiki Onlus